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“Via auto e moto dai sentieri di montagna”. Così, il Cai, Club alpino italiano del Lazio, ha voluto mettere le cose in chiaro sulla vicenda che vede protagonisti automobilisti e motociclisti abituati a percorrere le strade di montagna con i propri mezzi. Una proposta che bissa quella di Legambiente che, nei giorni scorsi, aveva auspicato di “restituire i sentieri a chi li percorre a piedi”. Attraverso il portale valledaostaglocal.it, riportiamo le dichiarazione del presidente Club alpino italiano del Lazio, Fabio Desideri, a proposito di questo argomento.

Bisogna definire un piano regolatore della rete dei sentieri in montagna, varare norme utili per valorizzare il territorio, e impedire, soprattutto, i passaggi di auto e moto che, proprio per l’assenza di regole, invadono i sentieri in modo caotico. Nella definizione di un percorso – dice – entrano in gioco molti criteri, ma ci sono regole di base affinché un tracciato possa avere successo e portare turismo e indotto, stiamo parlando di definire un piano regolatore della rete sentieristica”.

Poi l’affondo sui veicoli che, secondo Desideri, “percorrono impunemente molti dei percorsi che dovrebbero essere solo per gli escursionisti. Nei paesi dell’Europa nord-centrale un’apposita legislazione vieta ai mezzi motorizzati la percorrenza sui sentieri adibiti solo al transito pedonale. Sono normative assolutamente assenti in Italia tant’è che spesso i centauri espatriano e quasi invadono i nostri percorsi, distruggendo ciò che i volontari con senso di responsabilità ed amore per l’ambiente vanno a segnare e mantenere”.

“Sarebbe opportuno che amministratori e politici che hanno a cuore questa possibilità di sviluppo comincino a considerare l’idea di una regolamentazione della fruizione non saltuaria di tali risorse montane e di attivare l’utilizzazione ecologica del territorio. Bisogna fare delle scelte per dare immagine e attrattiva ad un itinerario e lanciarlo sul mercato per ottenere frequentazione, indotto e ricaduta economica sulla comunità. Ma va ammesso che fra l’escursione pedestre e le attività motorizzate esiste un’incompatibilità di fondo”.

“Propongo di mettere insieme comuni, operatori locali, aziende del territorio, associazioni ed abitanti che sono ‘sentinella’ per l’accoglienza del turista/escursionista”. La proposta del Cai si sta discutendo proprio in queste ore nel convegno su sentieri, ambiente e comunità, organizzato dai gruppi regionali del Club Alpino Italiano dell’Abruzzo, della Campania, del Lazio, delle Marche, del Molise e dell’Umbria nella bellissima Amatrice in provincia di Rieti.