Credits: Daniel Nanescu/splitshire

La parola ciao è una forma di saluto amichevole ed informale della lingua italiana, usata sia nell’incontrarsi, sia nell’accomiatarsi (in quest’ultimo caso, talvolta, si usa raddoppiato, ovvero «ciao ciao»). «Fare ciao» è l’espressione con cui ci si riferisce ad un gesto di saluto informale ottenuto agitando la mano. Wikipedia, a proposito del sostantivo ciao, testualmente scrive questo. Non ho mai capito, e mai capirò, i motivi che hanno spinto la più grande enciclopedia del web a non inserire, nella frase citata poc’anzi, anche lo storico ciclomotore dal nome “Ciao”. Tanti ricordi dietro un classico nomignolo che, ancora oggi, provocano a tanti italiani quella nostalgia canaglia. Così, proprio per far rivivere quei momenti, vediamo le 10 cose che ognuno di noi, almeno una volta, hanno fatto con il mitico Ciao.

1.Viaggiare

Chi non ha mai percorso tanti km con il motorino più famoso degli anni ’80-’90? Viaggiare a bordo del Ciao era sempre un’emozione. La strada sembrava immacolata e la guida era leggera. Personalmente ho fatto un viaggio breve con il ciclomotore griffato Piaggio. Un piacere vero e proprio.

2.Andare al mare

Casco ben allacciato. Capelli al vento, nonostante tutto. Trenta gradi sulla pelle. Asciugamano a coprire la sella. Il mare era lì. Quell’acqua limpida che ti attendeva da giugno ai primi di settembre. E andare, con il Ciao, in prossimità della spiaggia era una delle cose che, ognuno dei nostri coetanei, doveva fare. Non c’erano scuse.

3.Far ascoltare il sound

Rischioso, ma non potevi far niente. Il motore Ciao, almeno una volta nella vita, doveva essere ascoltato alla massima potenza. Non importava come, quando o con chi. Dovevi per forza di cose farlo.

4.Fidanzarsi

Il Ciao, per molti, è stato fondamentale per mettere su famiglia. Non scherzo. Conosco Pippo, ormai ragazzo emigrato negli USA, capace di conoscere la sua futura moglie grazie al motorino dal peso leggero. Il Ciao non era il classico mezzo da strada, ma grazie a lui tante persone hanno conosciuto l’amore. E quanti baci sulla sella…

5.Ascoltare musica

Non c’erano gli smartphone di ultima generazione. Ma walkman con cuffie incorporate. E allora, quando si usciva, si ascoltava la canzone del momento sul Ciao. Da fermi. Seduti. Come qualsiasi ragazzino anni ’90.

6.Fare la spesa

Alla nonna serviva il latte. Alla mamma serviva la pasta e il pane. Ogni volta che a casa mancava qualcosa, era sempre una festa. Vedevi ragazzi felici, sorridenti, nemmeno avessero preso sette in pagella. Andavano alla bottega di fiducia. Con il Ciao. E con chi sennò?

7.Guidare sotto la pioggia

Pericoloso, ma quante volte capitava il classico acquazzone che ti faceva tornare a casa bagnato come un pulcino. Ma doveva essere messo in conto. Solo chi ha avuto il Ciao, o anche qualsiasi altro motorino, può capire.

8.Marinare la scuola

Specialmente in quelle mattina soleggiate di settembre. Oppure in quelle giornate di primavera. La scusa, comunque, c’era sempre per saltare il giorno di scuola e dedicarsi al proprio Ciao. Per stare insieme agli amici. Per trascorrere una giornata intera con il proprio ciclomotore preferito.

9.Vantarsi della moto

Appena si arrivava in piazzetta, ti sentivi il Presidente della Repubblica. Ti vantavi, anche inconsciamente, del tuo Ciao. E stavi non bene. Ma benissimo. Per non parlare di quando la gente ammirava la tua moto.

10.Difendere il proprio Ciao

Quante discussioni con gli amici a difesa del tuo Ciao. «Vedi che la tua moto somiglia a una lumaca. Non è comoda. Non cammina». Il tutto accompagnato da parole che non riporto. Ma era il bello del Ciao, che tu proteggevi con le unghie e con i denti. Guai a chi lo toccava.