Targhe per i veicoli. Una piccola stringa, ma tanto clamore per un problema che, adesso, sta diventando irrisolvibile, o quasi. Ieri avevamo trattato il tema del blocco della produzione delle stesse targhe da parte del Poligrafico di Foggia, con relativi disagi in alcune città italiane. Molte le lamentale da parte di chi possiede un veicolo, o che lo dovrà avere, incredulo di fronte a questa grottesca vicenda che mette ancora di più in cattiva luce il nostro Paese. Ma vi siete mai chiesti quanto costa, a un cittadino italiano, una targa da apporre a un mezzo?

L’Istituto poligrafico della Zecca dello Stato, che ha come sede la già citata città di Foggia, per produrre una targa chiede la bellezza di 40,60 euro. Un prezzo molto alto, considerato che lo stesso “segno di riconoscimento”, nel resto dell’Europa, costa più o meno la metà. Va peggio per i cittadini residenti nelle province autonome di Aosta, Trento e Bolzano, che “pagano” una targa circa 45 euro. Insomma, una produzione dal costo salato che, ironia della sorte, sta registrando l’ennesimo blocco per un motivo non meglio precisato.

Sarebbe, forse, il caso di diminuire il singolare costo del prodotto o, in alternativa, attuare un provvedimento che prevederebbe una targa personalizzata come avviene negli Stati Uniti e in altri Paesi. In America, infatti, “l’etichetta” è di proprietà dell’utente, che contestualmente paga la tassa di circolazione, generalmente di pari costo della targa e da rinnovarsi ogni anno, al DMV (Department of Motor Vehicles). Se, nella nostra penisola, venisse seguito questo modello, gli italiani avrebbero meno tasse automobilistiche da pagare, con relativa boccata d’ossigeno alle loro tasche. In Italia, pensate, dal 2006 al 2013, vi è stato un -48% delle immatricolazioni anche per il motivo spiegato poc’anzi, ma nessuno ha fatto qualcosa di concreto per risalire la china in maniera importante.