FCA GM non ci sono le basi per la fusione FOTO: CARADVICE.COM

La reazione di General Motors (GM) con Fiat-Chrysler Automobiles (FCA) riguardo a una possibile fusione GM-FCA non è stata delle migliori, lasciando trasparire se non una netta, una parziale chiusura per un’ipotetica trattativa. Ultimamente, FCA ha spinto fortemente per avvicinarsi a diverse case automobilistiche; nel caso di General Motors, con una certa insistenza.
L’ amministratore delegato di FCA, Marchionne, ha più volte espresso la sua opinione in merito all’inevitabile consolidamento nel settore automobilistico per ottenere migliori sinergie, specialmente quando la sovracapacità rappresenta un’importante questione irrisolta che dovrebbe essere affrontata il prima possibile.

Il gruppo di Marchionne vorrebbe la fusione ma GM non ci sta FOTO: DAILYCALLER.COM
Il gruppo di Marchionne vorrebbe la fusione ma GM non ci sta
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Nei mesi successivi alla fusione di Fiat e Chrysler nel 2000, Marchionne è riuscito a rendere Chrysler un business profittevole, mentre Fiat, allo stesso tempo, ha subito perdite importanti in Europa. Nelle ultime settimane, Marchionne ha chiesto ripetutamente un consolidamento delle principali case automobilistiche a livello globale, per riuscire a sostenere gli enormi investimenti necessari per soddisfare la domanda di veicoli più puliti, più sicuri e tecnologicamente avanzati. Ciò mostra anche il suo desiderio di affrontare i problemi che potrebbero limitare la capacità di FCA di competere in un settore automobilistico sempre più vasto.
I MOTIVI DELLA FUSIONE
FCA ha un ricco portafoglio di offerte per quanto riguarda veicoli commerciali leggeri (LCV) e SUV, ma è significativamente indietro nel segmento delle auto piccole e ibride rispetto ai suoi concorrenti in Europa e Nord America.
Con l’uscita di GM nel 2005, Fiat ha beneficiato del pagamento di una somma pari a circa 2 miliardi di dollari da parte di GM. Tornando ora al 2015, Marchionne è ancora interessato a GM. Ma a differenza del 2000, questa volta GM non ha per il momento ceduto al suo approccio.
Analizzando da vicino entrambi i marchi, si spiega la posizione di GM. Proprio come GM, FCA ha un ricco portafoglio di offerte per quanto riguarda SUV e LCV, ma con una portata molto più ampia in questo segmento. Con la sua offerta di 21 modelli, FCA produce quasi 2,2 milioni di veicoli in questa categoria, nelle Americhe, in Europa e in Asia. Invece, con i suoi 34 modelli GM riesce a malapena a produrre lo stesso numero di veicoli di FCA nel segmento di SUV e LCV, e si rivolge prevalentemente al solo mercato delle Americhe.
GM ha un portafoglio ampio che punta su LCV e SUV  FOTO: MARKQUARTMOTORS.COM
GM ha un portafoglio ampio che punta su LCV e SUV
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GLI SVANTAGGI DI FCA
Riguardano soprattutto il settore delle piccole auto e delle ibride dove il gruppo FCA è in ritardo rispetto a GM.
Nonostante si rivolgano alla stessa base geografica e, con 38 modelli, FCA ne abbia due in più di GM, FCA si assesta su circa 2.1 milioni di veicoli nel segmento A/B/C, ossia meno della metà della produzione globale di GM nello stesso segmento. Pertanto, una fusione con FCA sarebbe una grande scommessa per GM dal momento che porterebbe benefici solo al gruppo di Marchionne mentre rappresenterebbe una passività per GM.

Nel frattempo, GM sta cercando di mantenersi snella evitando l’aggiunta di nuovi stabilimenti produttivi. Dal 2010, GM ha cessato le attività per i marchi con bassi volumi come Hummer, Pontiac e Saturn, e ha mantenuto vivi marchi con alti volumi come Buick, Chevrolet, Cadillac e GMC.
Considerando questi aspetti bisogna anche dire che GM è stata di recente oggetto di una profonda ristrutturazione a livello interno del gruppo. Si delinea una situazione per cui una possibile fusione tra FCA e GM non sembra possibile, FCA infatti ha bisogno di GM più che quest’ultima del gruppo Fiat Chrysler.

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