Foto: history-of-cars.com

Da qualche tempo è calato in silenzio, ma le auto storiche continuano a far parlare almeno gli appassioni e le associazioni che si stanno interessando a questo problema. Il Governo, dopo la decisione di seguire alla lettera le norme della Legge di Stabilità, ha, di fatto, dichiarato guerra ai possessori di auto storiche e altri veicoli prodotti tanto tempo fa.

Per ricordare, la decisione dello Stato italiano, dopo l’approvazione della Legge di Stabilità avvenuta lo scorso dicembre, è chiara: i cittadini residenti in Italia che hanno in possesso un mezzo prodotto meno di 30 anni fa, sono tenuti a pagare il bollo auto in tutta la sua totalità. Eliminazione dell’esenzione e delle agevolazioni, dunque, con tanti saluti allo sviluppo economico di un settore, quello d’epoca, importanti per la Penisola.

Ma quello del bollo non è solo l’unico grattacapo riconducibile alle auto storiche. Ce n’è un altro, altrettanto gravoso per le tasche dei contribuenti possessori di un veicolo, lasciateci passare il termine, “datato”. Secondo quanto riporta Trentotoday.it, il consigliere della provincia autonoma di Trento, Giacomo Bezzi, iscrivere un’auto storica a un registro (si possono richiede info a riguardo presso l’Automotoclub storico italiano, Storico Lancia, Italiano Fiat, Italiano Alfa Romeo, Storico Federazione motociclistica italiana, Registro storico dell’Automobile club d’Italia), utile per l’esenzione dal bollo è molto costoso. Ad esempio, per una Fiat Panda di 27 anni fa, l’iscrizione avrebbe un costo pari a 300 euro. Una somma esorbitante, considerato che servirebbero “solo” 110 euro per pagare il bollo auto.

Il consigliere di Forza Trentino ha, altresì, depositato un’interrogazione per capire i motivi dell’iscrizione imposta di un veicolo storico a un registro.