Sono 36 gli emendamenti firmati da senatori di partiti differenti presentati in Senato miranti a modificare il comma 33 dell’artico 3 della legge di stabilità, cioè la parte che prevede l’innalzamento da 20 a 30 anni del limite di “età” richiesto affinché le auto storiche vengano riconosciute “d’epoca” e da cui derivano agevolazioni fiscali soprattutto in materia di bollo.

Se venisse approvato senza apportare modifiche questo decreto porterebbe secondo l’Asi, alla demolizione di moltissime auto e moto storiche. Sede della discussione sulle tante proposte di modifica dell’articolo 3 è la Commissione Bilancio del Senato, in preparazione della discussione in aula.

In realtà fine del Governo è quello di ricavare dal provvedimento circa 78 milioni di euro ma molto probabilmente nella realtà dei fatti porterà alla demolizione di una parte del grande patrimonio storico conservato da migliaia di appassionati nei garages italiani.

Resta l’esigenza di un ridisegno delle norme dedicate ai mezzi storici in modo di annullare il sistema attuale che seleziona una vettura di “interesse storico” solo per motivi anagrafici ma vessare su una sola categorica è il modo peggiore per cambiare, anzi distruggerebbe tanto dell’Italia che amiamo.