Autovelox e Tutor sono posizionati in posti per salvaguardare la vita degli automobilisti? Una domanda pensata e ripensata da tutti che, almeno fino a questo momento, non aveva trovato risposte certe per affermare tutto questo. Il sistema di controllo della velocità danneggia i cittadini che percorrono le strade italiane, costringendoli a mettere mano al portafoglio anche in questo periodo di crisi economica.
A svelare il tutto, ci ha pensato un ex installatore di Autovelox durante la trasmissione “La Gabbia”, in onda su la7. La persona intervistata, così, ha affermato i vari trucchi, se così possiamo definirli. Parole chiare e gravi verso un sistema che non fa altro che mettere in difficoltà gli automobilisti. “Funzionava così: più foto si scattavano e più aumentavano i guadagni, senza pensare alla prevenzione dei cittadini -afferma l’ex installatore. Il Comune voleva guadagnare il più possibile e le multe dovevano essere numerose”.
Le sue affermazioni hanno richiamato all’attenzione lo strano caso di Bereguardo, piccolo comune lombardo (Pavia) che aveva affidato a una società l’installazione dei Tutor, per un costo di 22.000 euro annuali, mica bruscolini. Niente di strano, penserete voi, ma anche qui è stato trovato l’inganno. La percentuale delle contravvenzioni registrate, per legge, non può finire nelle casse della società che ha ricevuto l’appalto, cosa che, invece, puntualmente avveniva nella cittadina del Nord Italia, con le multe comprese tra i 18 e i 40 euro. Tuttavia, l’inghippo è stato riconosciuto dal Giudice di Pace di Pavia, che ha annullato migliaia di multe dopo molti ricorsi presentati dagli automobilisti. Dunque, fate attenzione ad Autovelox e Tutor, posizionati in zone dove essere “beccati” è più facile.