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Ad Ottobre il carico fiscale sui carburanti è stato del 61,5% sul prezzo al consumo. Il calcolo è stato effettuato sulla benzina “verde”.
E’ quanto riporta Assopetroli-Assoenergia, con la collaborazione di Figisc-Anisa Confcommercio, nel monitoraggio mensile “Sia – Stacco Italia Accise” (Accise e Iva).

“Il dato che colpisce – spiega una nota del report- è che nel solo differenziale il 93,6% per la benzina e il 98% per il gasolio sono tasse”. Il risultato è scontato e a ottobre il consumatore medio italiano ha pagato la benzina 26,5 cent/litro e il gasolio 24,5 cent/litro, in più rispetto al resto d`Europa.

Sulla base dei dati forniti dalla Commissione Europea e dal Mise, nel mese appena concluso, la media aritmetica del prezzo al consumo praticato nei 28 paesi Ue pone in risalto che per la benzina, il prezzo italiano è più alto di 26,5 cent/litro, di cui ben 24,8 sono dovuti alle maggiori imposte (Accise e Iva) e solo 1,7 ad un maggiore prezzo industriale; per il gasolio, il prezzo italiano è più alto di 24,5 cent/litro, di cui ben 24 sono dovuti alle maggiori imposte (Accise e Iva) e solo 0,5 ad un maggiore prezzo industriale

Mentre l’Italia tira un sospiro di sollievo per un prezzo che si è assestato ad un livello più basso rispetto ai mesi scorsi attendiamo comunque la tanto annunciata diminuzione delle tasse sui carburanti perchè un dislivello così ampio rispetto agli altri paesi UE è davvero inaccettabile.