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BMW: STORIA DI AEREI E NON SOLO
BMW festeggia un secolo di storia e ricorda i tempi passati quando, proprio nel 1916 dava inizio ad un’industria che si occupava della produzione di motori per l’aviazione prima, di moto poi e infine di auto. Nasceva la Bayerische Motoren Werke, oggi nota come BMW, casa destinata a raccogliere successo con il proseguire degli anni, ma la cui storia fu “favorita” da alcuni aiuti non propriamente tedeschi che ne aiutarono la crescita proprio sul finire della Grande Guerra.

Così come un’altra grande casa automobilistica, la Volkswagen, la sorte di BMW fu legata ad alcune vicende belliche, ma se la casa di Wolfsburg era nata grazie ad una commessa del governo britannico che prevedeva la costruzione di 20.000 unità nel 1945, la storia di BMW iniziò circa trent’anni prima quando la Rapp Motoren Werke costruì il motore per il primo aereo da combattimento dell’aviazione tedesca, e proprio dalle ceneri di quella società nacque l’odierna casa automobilistica.

FESTA BMW O STRATEGIA MERCEDES?
Se i tedeschi di Monaco in questi giorni stanno festeggiando per il centesimo compleanno di BMW celebrando il successo globale ottenuto nel settore dell’automotive e non solo, altri teutonici invece stanno organizzando una “controfesta celebrativa”: il riferimento è ai tedeschi di Mercedes che hanno promosso un’interessante iniziativa per celebrare i cugini.

Mercedes infatti si fa garante di trent’anni di esperienza in più in termini di auto rispetto a BMW e soprattutto di non aver avuto bisogno di commesse militari per stare in piedi e sulla base di questi vantaggi propone un invito speciale a tutti i dipendenti BMW. Dall’8 al 13 marzo infatti sarà possibile visitare il Museo Mercedes-Benz parcheggiando gratuitamente sulla collina che sta di fronte proprio al museo, ma ad una condizione precisa: raggiungere il luogo a bordo di un’auto dell’Elica.

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Gli auguri “simpatici” di Mercedes a BMW
foto: quattroruote.it

Che gli inviti siano stati stampati per gentilezza o che nascondano una qualche strategia di marketing non si sa, ma la cosa certa è la riverenza di Mercedes nei confronti degli ospiti BMW riservando ai primi 50 dipendenti un buffet ricco di specialità sveve(la fame sarà placata solo dopo la visita ai 130 anni di storia Mercedes). Se da una parte dunque BMW viene ringraziata da Mercede per l’ottimo lavoro svolto in Germania nel proprio settore dall’altra tende a sottolineare che nel 1886 Carl Benz e Gottlieb Daimler avevano INVENTATO l’automobile in maniera autonoma, dando poi origine, dieci anni dopo, al marchio Mercedes-Benz.

Da Monaco per ora non sono pervenute risposte, anche se, i vertici Mercedes non negano che nel parcheggio del loro museo ci sia qualche BMW, cosa che diventa ancor meno rara in occasione dei raduni di auto d’epoca tanto amati dagli appassionati tedeschi che non guardano al marchio, ma solo all’amor patrio per le auto prodotte in Germania.

BMW: AEREI MOTO E AUTO
Ma la storia BMW merita di essere celebrata dignitosamente aldilà di chi siano gli invitati e di chi abbia organizzato la festa. La tradizione della casa di Monaco ai suoi albori era legata alla produzione di motori per l’aviazione tedesca che venne interrotta abbastanza precocemente dopo il Patto di Varsavia. BMW non si diede per vinta e convertì subito la produzione dagli aerei alle motociclette e la prima degna di nota fu la R32 con un motore biclindrico boxer da 500 cc e 8,5 CV, prodotta nel 1923.

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La prima auto BMW si chiamava 3/15
foto: bmwdrives.com

Per la prima auto si attese il 1928; la prima “quattro ruote” di BMW fu la Austin Seven costruita su licenza, si dovette attendere un altro anno per vedere la prima auto ufficiale BMW chiamata 3/15. Negli anni Trenta arrivarono le prime 320, 326 e 328, ma poi la follia di Adolf Hitler spazzò via tutto e nel 1945 fu costretta a dislocare la sua produzione tra la Germania dell’Est e quella dell’Ovest.

Gli anni ’50 costituirono un saliscendi economico per la casa di Monaco: se il successo veniva dalla serie 500 e dai primi V8, il declino avvenne nel 1959 quando Mercedes provò ad acquistarla, ma senza successo. Herbert Quandt pone le basi per la svolta economica e proprio in quegli anni decide di diventare primo azionista e nel 1961 viene presentata la 1.500, cioè l’auto che inizia il “new deal” di Monaco, sopravvivendo fino al 1977 e gettando le basi per il roseo futuro di marchio premium di successo che continua imperterrito a “sfornare” auto di qualità e potenza invidibili dai più grandi colossi mondiali del mondo automobilistico.