Foto: wired.it

Nonostante le parole confortanti della politica italiana, la ripresa economica dell’Italia è molto, molto lenta. La crisi, che ormai sta attanagliando il mondo da qualche anno, non ha fatto altro che impoverire i tanti cittadini, in difficoltà per arrivare a fine mese. Secondo uno studio dell’Istat del novembre 2015, un italiano su 4 è a rischio povertà, mentre il 14% deve fronteggiare arretrati per affitti, mutui e varie bollette.

A tutte questi problemi, poi, si aggiungono le altre tasse che, ogni giorno, caratterizzano la giornata degli italiani, sempre più vessati da provvedimenti alquanto discutibili del Governo. Tra le molte imposte, come tutti ben sapranno, esiste anche il bollo auto, uno dei tributi più odiati dagli italiani, specialmente da quelli che possiedono un veicolo. Proprio su questa tassa, così, cerchiamo di fare chiarezza attraverso una domanda: ma quanto guadagna lo Stato dal bollo auto?

Stando a quanto riporta il sito autoyes.info, il costo medio dell’ex tassa di circolazione sarebbe di 150 euro a vettura. Denaro che rappresenterebbe il 10% della spesa di una normale famiglia. Nel 2012, grazie a wikispesa.it, l’ACI (ente che si occupa della riscossione della già menzionata imposta), solo dal bollo auto, ha guadagnato la bellezza di 41 milioni di euro che, aggiunti ai 191 milioni di incassi provenienti dalla gestione del PRA, si trasformano in 232 milioni. Una somma altissima che penalizza sempre più gli italiani che riflettono anche per un’altra questione, quella riguardante le differenze con altri Paesi.

Leggi anche – Bollo auto scaduto: ecco le sanzioni previste

Ad esempio, in Inghilterra, la situazione relativa al bollo è facile da capire per tutti. Esistono due tariffe: per le auto a benzina e per le auto a diesel. Per la prima categoria, vale la cilindrata: se è sotto i 1550 cc l’importo da pagare sarà di 125 sterline (circa 170 euro); se supera, invece, i 1550 cc, il costo sarà di 205 sterline (circa 205 euro). Per i veicoli a diesel, l’importo viene quantificato in base all’emissione di inquinamento. In Svizzera, invece, trascrivendo le parole di motorimagazine.it , scopriamo “non c’è il bollo, ogni targa è personale e se cambi macchina la targa resta la stessa, per questo si pagano le targhe ogni anno”.

Dunque, è tutto vero: in Italia le tasse prendono il sopravvento su tutto, anche sui possessori di mezzi storici ultraventennali che, ricordiamolo, sono costretti a ottemperare al pagamento del bollo senza nessuna agevolazione dopo l’approvazione della Legge di stabilità.