Arrivano brutte notizie per tutti gli appassioni e possessori di mezzi storici. La novità, se così possiamo definirla, arriva dall’Umbria, regione del centro Italia che si è vista “recapitare” una nota dal Governo centrale. Ma andiamo con ordine e approfondiamo meglio la vicenda. La Legge di stabilità, varata lo scorso dicembre dal Parlamento, è molto chiara: i proprietari di veicoli con meno di 30 anni di età devono pagare il bollo in tutto e per tutto. Dunque, niente esenzione e tasche degli italiani sempre più vuote.

Malgrado tutto ciò, alcune regioni, tra cui l’Umbria hanno deciso di “modificare” la norma, proprio per cercare di aiutare gli appassionati, costretti a sborsare altro denaro anche in questo periodo di crisi economica. Il consiglio regionale dell’Umbria, alcuni giorni fa, grazie all’intervento di Renato Locchi (Pd), Massimo Buconi (Psi) e Manlio Mariotti (Pd), aveva proposto un nuovo sistema di tassazione “articolo 8 del Collegato” ( che sarebbe dovuto partire dal 1 gennaio 2016). Per dovere di cronaca, ricordiamo che la proposta recitava il “pagamento di una tassa di possesso forfettaria, in sostituzione della tassa automobilistica ordinaria”. In poche parole, in base ai kilowatt, si dovevano sborsare le seguenti somme di denaro: dai 50 ai 600 euro per le auto e dai 15 ai 120 euro per le moto.

Adesso, però, come riporta il sito umbria24.it, il Governo ha deciso che “La disciplina dei tributi, e dunque anche la determinazione di un elemento fondamentale quale l’oggetto dell’imposizione, è riservata alla legge, in ossequio all’articolo 23 della Costituzione”. Insomma, l’articolo 8 del Collegato non “è valido” perché le regioni non possono modificare le norme del Governo che può cambiare idea il prossimo 30 giugno, giorno nel quale sapremo tutta la verità su questa vicenda