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La Legge di stabilità, che ha introdotto il bollo per le auto storiche, sta facendo ancora discutere, specialmente per chi possiede un mezzo d’epoca. Dal 1° gennaio 2015, infatti, gli stessi proprietari di un veicolo con un’età minore di 30 anni, saranno costretti a pagare la tassa automobilistica, con tanti saluti all’esenzione, sempre in piedi fino a questo momento. In poche parole: se una persona possiede un’automobile, una moto o altri mezzi a motore, anche con 29 anni di età, dovranno mettere mano al portafoglio in maniera massiccia. Si chiude così l’era dei cosiddetti “mezzi storici” che potevano circolare liberamente, pagando una tassa minima.

Su questa disposizione del Governo, il presidente dell’Asi (Automotoclub Storico Italiano), Roberto Loi, attraverso delle dichiarazioni raccolte dal Corriere della Sera, lancia l’allarme: «Visto quanto previsto dalla Legge di Stabilità il patrimonio motoristico ricompreso nella datazione da venti a trent’anni andrà distrutto, per demolizione, oppure venduto all’estero». Fiducioso, invece, Angelo Sticchi Damiani, numero uno dell’Aci (Automobile Club d’Italia): «Davanti a una probabile ripresa del mercato dell’auto confidiamo che superata questa fase impegnativa del Governo si possa fare quel salto di qualità che consiste nell’abolizione del superbollo, nell’ abbattimento anche se parziale dell’iva per le auto aziendali, e nel poter ridiscutere proprio quanto previsto per le auto ventennali».

Secondo le prime stime, saranno migliaia i mezzi d’epoca che verranno abbandonati o “trasferiti” all’estero da parte dei proprietari, provocando una perdita sostanziale del patrimonio culturale ed economico per l’Italia intera, sempre più a picco per decisioni alquanto discutibili e prive di senso logico che danneggiano sempre e solo i cittadini.