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La querelle bollo mezzi storici tiene ancora banco. A distanza di ben 8 mesi, ovvero dal dicembre 2014, le soluzioni per aiutare gli appassionati non sono certo all’ordine del giorno. Ricordiamo che con la Legge di stabilità, si è deciso di far pagare a tutti i proprietari di veicoli con meno di 30 anni di età la tassa senza nessuno sconto, come avveniva, invece fino allo scorso anno. Insomma, un grattacapo non di poco conto che rischia di mettere in ginocchio il settore storico dei mezzi, come auto e moto di un certo rilievo e di una certa importanza. Sulla questione, abbiamo intervistato Gianfranco Persi, presidente del Fiat 500 Club Roma, uno dei sodalizi più importanti del panorama automobilistico d’epoca.

Indice:

Signor Persi, è vero che ci saranno novità negative per gli appassionati riguardo le assicurazioni sui veicoli storici?

Aspettiamo il 2016, ma le notizie che arriveranno non saranno positive per chi possiede un’auto “ventennale”. Le varie compagnie assicurative starebbero pensando ad aumentare il costo delle polizze, che arrecheranno altri problemi ai proprietari di veicoli storici. Attendiamo l’inizio del nuovo anno, ma quasi certamente ci sarà questo problema.

La colpa di questa situazione, secondo lei, di chi è?

Personalmente ritengo che l’ASI e FMI siano i maggiori responsabili di questa annosa vicenda. Il Governo ha dovuto approvare la Legge di Stabilità, che conteneva modifiche sul settore storico dei mezzi, proprio perchè l’Automotoclub Storico Italiano e la Federazione Motociclistica Italiana non avrebbero versato nelle casse statali il denaro proveniente dalle iscrizioni dei proprio tesserati (il 22%). Questi due club, di tutto ciò, non si sono mai preoccupati. Dunque il Governo Renzi non ha nessuna responsabilità su questo provvedimento. E poi c’è dell’altro.

Prego

L’ASI rilascia dei certificati firmati da loro stessi che, secondo me, non hanno particolare valore. Per eliminare questa abitudine, propongo che tutti i certificati che “appurano” la storicità dei veicoli vengano firmati dalla Motorizzazione o da Enti statali. In Germania, sulle targhe dei mezzi datati, viene affissa la lettera H, mentre in Italia tutto questo non accade.

Gianfranco Persi è un fiume in piena e ha da dire altre cose relative ai Club che, attualmente, nascono in pochi giorni in maniera massiccia

“Come mai a fine anno (o entro aprile successivo alla scadenza) i vari Club non presentano un bilancio all’Agenzia dell’Entrate? Affermo questo perchè, ormai, ci sono molte associazioni che guadagnano alle spalle dei propri iscritti”.

E sulla manifestazione del 20 settembre cosa ne pensa?

Purtroppo non servirà a niente, è già tutto deciso. Se si vogliono realmente cambiare le cose, il Consiglio dei Ministri deve far controllare il tutto al Ministero delle Infrastrutture (ex Ministero dei Trasporti) tramite le motorizzazioni dislocate nelle varie Provincie Italiane, e non far gestire tutto il Patrimonio da ASI e FMI. Personalmente mi batterò in tutte le sedi, affinchè questo accada”