Il 2014 sta terminando e, come tutti staranno notando, il prezzo della benzina sta calando sensibilmente, almeno in questi ultimi giorni di dicembre. C’è chi dice che è Natale, con la classica frase “Sicuramente dall’alto stanno diventando più buoni”, e chi accusa i politici di far calare il prezzo del carburante per preparare una sorta di “sorpresa” a gennaio 2015. Niente di tutto questo, comunque, con il Corriere della Sera che spiega i motivi di questo abbassamento dei costi della benzina che, tuttavia, rimane tra i più alti rispetto agli Stati Uniti.

Il benchmark di rapporto, Brent, ha visto il proprio prezzo del petrolio calare del 25% nell’ultimo periodo. Un risultato positivo per chi importa “l’oro nero”, come l’Italia, ma meno per chi lo produce, lo lavora e lo prepara per il mercato internazionale. In tutto questo, così, si può notare il periodo difficile della Russia che “estrae” il petrolio, a rischio crisi come alcuni anni fa.

Differenza abissale per quanto concerne l’Europa e gli Stati Uniti, dove il prezzo della benzina, in base al calo del costo del petrolio, è sceso del 17% con grande sollievo dei cittadini americani. In Italia, invece, poca percentuale di “abbassamento” a causa del carico fiscale che viene conteggiato in base alla quantità di carburante consumata e non sul prezzo. In poche parole: se non ci fossero queste tasse “europee”, il costo della benzina sarebbe minore, con circa 2 miliardi di euro che potevano essere risparmiati nel solo mese di novembre. Che dire, speriamo che il nuovo anno riservi notizie positive per l’intero popolo italiano.