Si scrive Aci, si legge Automobile Club d’Italia. Si tratta dell’ente che dovrebbe, il condizionale è obbligatorio, tutelare i cittadini che possiedono un’automobile. Fin qui tutto chiaro, nulla di strano, anche se la polemica relativa al bollo per i veicoli storici sta tenendo ancora banco. La stessa tassa menzionata poc’anzi, però, ha fatto scrivere una storia incredibile con due protagonisti principali: l’Aci e un cittadino marchigiano. Al Corriereadriatico.it, infatti, un’automobilista ha dovuto pagare 2,50 euro per una piccola informazione chiesta agli uffici dell’ente. L’increscioso episodio è accaduto nella bellissima Macerata, con l’uomo in questione che si era recato presso l’Aci di Via Roma per pagare il bollo auto scaduto del veicolo del figlio.

Nessuna polemica sull’importo chiesto, anche perchè il signore sapeva benissimo di dover pagare più del dovuto a causa della mora. Lo stesso cittadino, però, è andato in escandescenza quando l’operatore dello sportello ha chiesto la somma di altri 2,50 euro per ulteriori informazioni. Attraverso una nota, tratta sempre dal Corriereadriatico.it, l’Aci di Macerata ha risposto a chi chiedeva lumi sul piccolo contributo richiesto: “Questa cifra, peraltro contenuta viene chiesta quando si accede all’archivio della Regione e si stampano delle visure per la ricostruzione storica del bollo legato all’auto dell’utente. Solo per questa visura e la relativa stampa l’Aci chiede il contributo. Noi possiamo accedere all’archivio regionale in forza di una convenzione che consente all’utente di scegliere la via più comoda per ottenere i servizi: può rivolgersi direttamente alla Regione, all’Aci o ad agenzie private. Informazioni dirette e servizi di pagamento vengono erogati normalmente allo sportello, ma quando, nel caso di una richiesta più articolata sul bollo che comporta l’accesso all’archivio, la visura e la stampa dei documenti chiediamo un piccolo contributo”.

La domanda sorge spontanea: in questo periodo di crisi economica, con gli auomobilisti sempre più tartassati da tasse inutili, è necessario far pagare contributi (anche piccoli) per delle normali informazioni?