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L’eco dello scandalo che ha colpito Volkswagen non accenna a placarsi. La seconda azienda automobilistica del mondo, di chiaro stampo tedesco, è stata accusata dall’EPA, l’agenzia di protezione dell’ambiente statunitense, di avere falsato i risultati dei test relativi alle emissioni dei motori diesel venduti come il 2.0 TDI. La Volkswagen, dal canto suo, ha ammesso tutto ciò con le conseguenze che stanno letteralmente mandando a picco il titolo in Borsa e la credibilità della casa teutonica. Un grosso problema che ha investito non solo il mercato americano, ma anche quello europeo, con migliaia di automobilisti preoccupati di questa faccenda. Ma cosa potrebbe succedere a un cittadino che possiede un’auto Volkswagen?

Anzitutto dobbiamo ricordare che i motori interessati dal “sotterfugio” sono di tipo diesel EA189, montati su alcune vetture della casa tedesca che controlla anche i marchi Seat, Skoda, VW, Audi, Porsche e Seat. Sui mezzi interessati dal problema sarebbe così eliminato il software che tanto sta facendo discutere, con i motori che potrebbero perdere potenza perchè “colpiti” da alcune modifiche.

Nessuna preoccupazione, almeno al momento, per tutti gli automobilisti italiani. Infatti, stando alle parole Martin Winterkorn, Ad dell’azienda tedesca, i nuovi Euro6 rispettano le leggi e i cosiddetti standard di inquinamento. Sempre nel nostro Paese non è stata aperta nessuna inchiesta, anche se il Ministro all’Ambiente Gian Luca Galletti ha chiesto lumi a Massimo Nordio, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Volkswagen Group Italia.

Volkswagen, per uscire fuori da questa situazione e per l’eliminazione del software “incriminato”, secondo La Stampa, spenderebbe 6 miliardi e mezzo di euro che si andrebbero a sommare alle grosse perdite di denaro causate dall’andamento negativo del titolo quotato in Borsa.