Fonte: www.d.ibtimes.co.uk

Il dieselgate sarà ricordato come uno dei maggiori avvenimenti dell’anno appena trascorso, nel mondo automobilistico. Come è ormai noto a tutti, lo scandalo sulle emissioni falsate ha travolto il gruppo Volkswagen lo scorso settembre, e ha avuto pesanti conseguenze in termini economici: le sanzioni costeranno al gruppo miliardi di euro, oltre ad un danno di immagine non indifferente e difficilmente quantificabile sul breve periodo, specialmente per quanto riguarda il mercato statunitense.

Arrivano adesso le prime notizie a proposito delle misure prese dal gruppo tedesco per far fronte alla crisi. A farne le spese saranno soprattutto i lavoratori dell’azienda e alcuni modelli, rinviati a data da destinarsi. Innanzitutto, sono stati tagliati 600 posti di lavoro interinali nello stabilimento di Zwickau, dove è collocata parte della produzione delle Vw Golf e Passat sedan. La notizia, diffusa da un comunicato proveniente dai sindacati dell’impianto, parla di un rallentamento forzato della produzione, dovuto essenzialmente alla dismissione dell’ammiraglia di casa, la Phaeton, la cui produzione si divide tra Zwickau e Dresda.

Proprio la Phaeton è un tassello strategico di questo quadro: l’erede della berlina top di gamma del gruppo, completamente elettrica, è stata rinviata a data da destinarsi. Ciò getta delle ombre anche sulla fabbrica di Dresda (dove la produzione della Phaeton non supera attualmente le otto unità al giorno) e sui suoi 500 dipendenti, sebbene l’AD del gruppo, Matthias Mueller, abbia assicurato che lo stabilimento non chiuderà.

Situazione a rischio anche per i lavoratori di altre due fabbriche del gruppo: il capo dei consigli di fabbrica Bernd Osterloh, ha infatti dichiarato che i posti di lavoro interinali degli stabilimenti di Wolfsburg ed Emden sono garantiti solo fino al primo trimestre 2016. Una via alternativa, in questo quadro davvero negativo per i lavoratori, c’è: i 600 posti tagliati da Zwickau (o almeno una parte di essi) potrebbero essere riassorbiti da altri impianti del gruppo, specialmente da Porsche: ed è questa la soluzione a cui starebbero lavorando congiuntamente dirigenza e sindacati.