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Ricordate l’articolo 16, quarto comma, del decreto-legge 26 ottobre 1970, n. 745, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 dicembre 1970, n. 1034? Agli impreparati, chiariamo immediatamente le idee, anche perché non tutti possono tenere a mente le leggi italiane. Questa norma, così, per le persone protagoniste di installazione, o per l’esercizio, di impianti di distribuzione automatica di carburanti senza concessione, prevede una multa da da 51,00 a 516,00 euro o in alternativa l’arresto da due mesi a due anni. Avete letto attentamente? Bene, adesso scordatevi questa legge per un motivo che vi andremo a spiegare.

Non siamo impazziti, state tranquilli, ma lo scorso 15 gennaio, il Governo ha depenalizzato questo reato, trasformandolo in un ammenda molto pesante. Dunque, chi sarà protagonista di installazione o chi eserciterà la professione con annessi impianti di distribuzione automatica di carburanti senza concessione, subirà una multa che andrà da 10 mila a 50 mila euro.

Così, la proposta del Ministro di Grazia e Giustizia Andrea Orlando è stata accettata pochi giorni fa. La depenalizzazione di questo reato rientra in quel progetto di alleggerimento delle pratiche presenti nei tribunali italiani, sempre più alla prese con molti procedimenti annuali.