Foto: omniauto.it

“Diesel-gate” parte seconda? Non proprio, anche se nella giornata di ieri alcune indiscrezioni stavano per gettare nel calderone dello scandalo due marchi molto conosciuti in Italia (e non solo) come Fiat e Jeep, “equiparate” a Volkswagen. Il “The Guardian”, importante quotidiano britannico, nelle scorse ore aveva ripreso uno studio dell’Adac (Allgemeine Deutsche Automobil-Club), ovvero l’automobil-club d’Europa che ha sede a Monaco di Baviera. Stando all’articolo scritto da Damian Carrington, infatti, le note case come Renault, Hyundai, Fiat, Jeep e Citroen avrebbero prodotto veicoli altamente inquinanti per l’ambiente. Perfino, alcune di queste auto sarebbero state protagoniste del superamento, di 10 volte rispetto ai limiti, della quantità di ossidi di azoto, conosciuto anche come NOx.

Nei test di laboratorio Nedc (il ciclo di omologazione denominato New European Driving Cycle) fatti dall’Adac sulle vetture, si è scoperto che la Jeep Renegade 2.0 spargerebbe ossidi di azoto 10 volte più del limite fissato. Per quanto concerne la Fiat 500X 1.6, invece, quest’ultima supererebbe i paletti NOx di 6 volte rispetto alle soglie autorizzate. Ma tutto quello che scrive il “The Guardian” sarà vero? La smentita arriva indirettamente dall’Icct, l’ente privato no-profit che ha causato l’apertura dello scandalo che ha colpito il Gruppo Volkswagen. Stando a questa associazione, dopo uno studio su emissioni e consumi, la differenza dei valori è molto alta (il 37% nel 2014). Tutto ciò, comunque, come riporta IlSole24ore, non significa che le case automobilistiche manipolino i dati come accaduto con Volkswagen che, ricordiamolo, per sua stessa ammissione avrebbe abbassato artificialmente la quantità di ossidi di azoto (NOx). Dunque, la differenza tra consumi effettivi dell’auto ( direttamente proporzionali alle emissioni di anidride carbonica) e quelli dichiarati sono un piccolo problema totalmente diverso dallo scandalo scoppiato nelle scorse settimane.

Inoltre, per omologare i consumi delle proprie vetture si potrebbe “usare” l’inidoneità del ciclo Nedc e, al tempo stesso, “manipolare” la centralina per “nascondere” sostanze tossiche. Nello studio Icct, comunque, i marchi Fiat, Ford e General Motors fanno registrare una sorta di avvicinamento alla media citata poc’anzi. Ad esempio, Mercedes (con il 48%) e Audi (con il 45%) superano i valori di tanto. Renault, Citroën e Peugeot, invece, rientrano quasi nella media. Dunque, nessun caso per FCA che, a scanso di equivoci, nella giornata di martedì aveva inviato una nota ai propri dealer, affermando: “I nostri diesel rispettano le regole”.

Intanto, il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, a “La Gabbia”, programma di La 7 lancia un allarme sul settore dell’auto “Causano 6 milioni di morti ogni anno”. Qui il link del video.