Che Marchionne avesse intenzione di cambiare tutto in casa Ferrari è stato chiaro fin dai primi momenti in cui si è resa pubblica la divisione tra la Casa Madre e l’allora presidente Luca Cordero di Montezemolo.
In pochi giorni le intenzioni sono diventate fatti e ieri in un pranzo con tutti i giornalisti della Formula 1 ha spiegato in qualche modo le sue scelte e annunciate le previsioni per l’anno sportivo che verrà.

Via Mattiacci dentro Arrivabene perchè “Mattiacci ha fatto un gran lavoro a livello commerciale, ma la Formula 1 è un mondo a parte: per questo abbiamo preso Arrivabene, che ha trascorso una vita nell’ambiente, conosce tutti i ragazzi del team e dovrà farlo ripartire”. Il lavoro da fare è tanto e a chi chiede se ci sono problemi lui risponde: “Cosa temo di più? Il punto di partenza. Siamo in ritardo sulla macchina del 2015: si preannuncia una stagione difficile, che metterà a dura prova la Scuderia. Comunque, un primo risultato l’abbiamo già ottenuto con i gettoni per lo sviluppo dei motori 2015”.
Insomma poco ottimismo confermato poi quando ha ripetuto “se riuscissimo a vincere due gare sarebbe un successo, tre un trionfo, quattro il paradiso”.

Il processo di ridefinizione dell’organico, comunque, è giunto al termine: “Con l’ingresso di Jock Clear (ingegnere di pista del campione del mondo Lewis Hamilton) siamo a posto: non avrete altri annunci clamorosi”. E riguardo l’eterno tormentone Newey? “Una storia chiusa”.
Non siamo la squadra col budget più alto, ma è pur vero che team con disponibilità molto inferiori hanno fatto meglio di noi”, pur alle prese con difficoltà che Marchionne comprende e condivide: “I test durante la stagione costano troppo: già così ci sono squadre che non arrivano alla fine della stagione…” Considerazioni dello stesso tenore quelle su Ecclestone che ha paventato nei giorni scorsi un ritorno ai motori aspirati: “Sarebbe molto più costoso che proseguire nello sviluppo delle unità attuali: un’assurdità”.