Sergio Marchionne (AP Photo)

Sergio Marchionne ha risposto a Detroit a chi gli chiedeva se il gruppo FCA poteva intraprendere altre alleanze o collaborazioni con costruttori concorrenti. Marchionne non si è tirato indietro e ha ammesso che la cosa non è neanche un’eventualità, ma appunto un percorso inevitabile e prestabilito.

Essere protagonisti nel settore dell’auto significa sostenere grandi costi per lo sviluppo dei nuovi prodotti. In proposito, per dare un’idea delle dimensioni delle necessità sotto questo aspetto, Marchionne ha citato il caso dello stabilimento di Melfi, dove è stata annunciata la fine della cassa integrazione e la creazione di 1.500 nuovi posti di lavoro, con un investimento di un miliardo di euro. E di fronte a queste dimensioni, che sono proprie del settore di attività, è indispensabile associarsi per condividere i progetti industriali.

Marchionne è stato molto chiaro sul dire che altri rapporti dovranno essere tessuti al fine di affrontare i passaggi per lo sviluppo futuro.
L’obiettivo per il 2015 è 5 milioni di vetture prodotte, per poi crescere ancora negli anni avvenire.
Anche il Corriere della Sera ha riportato la notizia facendo riferimento agli scenari delineati da Marchionne. Il quotidiano milanese afferma addirittura che con il consolidamento dell’industria dell’auto “anche una mega fusione Fiat-Volkswagen non dovrebbe più esser considerata improbabile”. Dunque due ipotesi-bomba assieme: non si tratterebbe di partnership industriali per lo sviluppo dei prodotti ma di fusione, e la controparte già ci sarebbe; appunto il gruppo Volkswagen.