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Parigi è bella, chic e rumorosa nella maggior parte di una giornata. Una città straordinaria, ferita da episodi terroristici degli ultimi mesi che, malgrado tutto, hanno ancora una volta aumentato l’amore della gente nei confronti degli Champs-Élysées, della Tour Eiffel e di tutto quello che circonda la Capitale transalpina. In queste ore, però, Parigi è sotto attacco per una serie di proteste che stanno mettendo a ferro e fuoco la città. In piazza, questa volta, sono scesi dipendenti pubblici, controllori di volo e tassisti. Proprio quest’ultima categoria si è resa protagonista di episodi violenti che hanno portato all’arresto di almeno 20 persone e di numerosi blocchi stradali che, come afferma la prefettura, hanno interrotto il traffico nelle zone degli aeroporti di Parigi, Roissy e Orly oltre a Porte Maillot.

I motivi della facinorosa protesta dei tassisti per le strade di Parigi

Già dai mesi scorsi, i possessori di taxi, erano andati contro il servizio UberPop, utile a tutti i cittadini. Per chiarezza, questo servizio, in Francia è considerato illegale per dei motivi burocratici. Infatti, gli automobilisti, protagonisti di UberPop, non pagano tasse, non sono obbligati a seguire il corso di formazione necessario per ricevere la licenza e non danno nessuna assicurazione a se stessi e ai passeggeri. Tuttavia, l’azienda americana, grazie al grande lavoro degli avvocati, è riuscita ad andare avanti per qualche tempo, prima di alzare definitivamente bandiera bianca.

Adesso, così, l’attenzione dei tassisti si è spostata verso Uber e il noleggio con conducente denominato VTC. I possessori delle auto gialle, definiscono questi servizi come una sorta di concorrenza sleale in virtù dei costi, ovviamente, più bassi adottati dall’app che prevede la localizzazione, in pochi minuti, di un’auto a noleggio. Secondo gli ultimi dati, infatti, si può addirittura risparmiare fino al 30% sui prezzo imposto da un normale servizio taxi. Proteste sono state registrate anche a Roma.