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Novità, senza dubbio, importanti sono scaturite dopo una recente sentenza della Cassazione (n. 13187/2015) relativa agli incidenti stradali in autostrada. L’Anas, infatti, certifica il risarcimento del danno nei confronti del guidatore in questione, in casi di sinistri causati da una cattiva condizione dell’asfalto o dall’assenza di guardrail, ma rispettando alcune fondamentali “circostanze”.

Il gestore della rete stradale ed autostradale italiana, però, può anche non assicurare l’indennizzo quando l’incidente è stato provocato dall’alta velocità e dalla non presenza del guardrail, perché la barriera, qualora fosse stata presente, non avrebbe evitato il sinistro. Come riporta laleggepertutti.it, il conducente del mezzo incriminato non può ricorrere al “concorso di colpa”, proprio come pronunciato dalla Cassazione.

In soldoni: se la guida dell’automobilista avventata, quindi pericolosa, causa un incidente (che nemmeno il guardrail poteva eludere), il risarcimento del danno diventerà un lontano ricordo. Infatti, deve esistere sempre un netto di pretesto-conseguenza tra la mancanza del guardrail e il danneggiamento patito dal conducente.

La Cassazione, come recita, la sentenza ha così condannato un automobilista lombardo a risarcire l’ANAS s.p.a. delle spese del presente grado di giudizio, che si liquidano nella somma di euro 8.200 più Iva.