Fonte: http://roa.h-cdn.co/

Non ce l’ha fatta Justin Wilson. L’ex pilota di Formula Uno, in coma dopo un gravissimo incidente avvenuto domenica in Pennsylvania, nella gara di Pocono del campionato IndyCar, è morto in ospedale. Il britannico del team Andretti Autosport era stato colpito sul casco da un pezzo della vettura di Sage Karam, finito contro un muro poche centinaia di metri davanti a lui.

All’impatto Wilson aveva perso conoscenza finendo anche lui contro il muro che delimita la pista. Il 37enne ex pilota di Minardi e Jaguar era stato soccorso e trasportato in elicottero all’ospedale Lehigh Valley Health Network. ”

“E’ un giorno estremamente triste per l’IndyCar e l’intera comunità degli sport automobilistici”, ha dichiarato Mark Miles, direttore generale del campionato IndyCar sottolineando il talento e l’umiltà di Wilson che ne facevano “uno dei più rispettati del paddock”. La scuderia Andretti Autosport l’ha ricordato come un “pilota magnifico, un membro prezioso della squadra”.

Numerosi i messaggi di cordoglio, fra i più rilevanti quello di Molly Wheldon, vedova del pilota britannico Dan Wheldon, vincitore della 500 miglia di Indianapolis nel 2011 il cui incidente mortale nello stesso anno era finora l’ultimo in cui un pilota di IndyCar aveva perso la vita in pista. “Che questi due meravigliosi ragazzi britannici possano riposare in pace insieme”, ha scritto Molly Wheldon su Twitter.

Wilson era nato a Sheffield 37 anni fa. Era padre di due bambine. In Formula Uno aveva corso nel 2003 con Minardi e Jaguar disputando 13 gare. Nel 2008 era passato all’IndyCar, in cui aveva ottenuto tre vittorie. Era rimasto coinvolto in altri incidenti anche nel 2011, 2012, 2013 riportando qualche frattura. Ma poi era sempre tornato a gareggiare: “Ne ho parlato con mia moglie Julia, aveva spiegato, e abbiamo concluso che nel mio mestiere si corrono dei rischi. Ma fa parte del gioco e io ne sono consapevole”.