Foto: passobuole.it

Arrivano brutte notizie per i possessori di motociclette, vogliosi di usare i propri mezzi tra le strade di montagna. La colpa? Di qualche cittadino che, nel periodo di vacanza, si è lamentato per il troppo rumore causato dalle due ruote. Questo grattacapo, se così vogliamo definirlo, ha anche portato a una lettera spedita alla redazione del portale ladige.it che riportiamo integralmente.

“Anche quest’ anno mi sono recato in Trentino per passare le ferie. E anche quest’ anno devo segnalare il grave disturbo prodotto dalle motociclette sulle strade di montagna. Il rumore delle moto è molto più alto che quello delle auto e una buona percentuale delle moto usa marmitte alterate per produrre più disturbo. La presenza di questi mezzi rumorosi è già grave in situazioni normali, ma è un vero e proprio delitto in zone come le Dolomiti e i passi di montagna, dove il rumore inutile e gratuito di tanti mezzi contrasta con la natura dei luoghi e il desiderio di pace e silenzio connaturato con lo spirito di queste zone”.

“Il rumore sgradevole delle moto che si inerpicano per i tornanti si sente a decine di chilometri di distanza e riempie le valli, raggiungendo anche chi si trova sulle vette o sui passi più alti. Se state in cima al passo Sella, ad esempio, potete «deliziarvi» con i rumori delle moto che salgono da Ortisei o Canazei...Questo è un vero e proprio delitto e insulto alla montagna (anzi alla gente, che ha il diritto di godersi la montagna senza essere molestata). Anche perchè è un disturbo gratuito. Nessuno vuole impedire a nessuno di salire sulle strade di montagna, ma perché fare tanto rumore quando se ne potrebbe fare poco?”.

“Purtroppo i controlli sulla rumorosità dei veicoli sono praticamente assenti. E ci si accanisce solo contro le automobili, i limiti di velocità o i parcheggi abusivi, lasciando impunito il disturbo rumoroso delle due ruote. Chiedo quindi che le amministrazioni pubbliche affrontino con decisione il problema, e impongano dei limiti severi alla rumorosità dei veicoli che possono circolare per le valli e i passi alpini. E se non è possibile questo controllo selettivo, si valuti la possibilità di chiudere le strade alla moto. È assurdo che oggi si parli tanto di «ecologia», ma poi si tolleri un così grave e sistematico attentato all’ambiente, che è quello della rumorosità gratuita, perché esistono veicoli in gradi di fare pochissimo rumore, a parità di prezzo e prestazioni: dunque non c’è nessuna giustificazione per fare tanto rumore quando se ne potrebbe fare poco”.

E voi? Siete d’accordo con queste lamentele, oppure l’esagerazione è diventato un termine sempre più dilagante?