Il trionfo di Valentino Rossi

Pochi preamboli: Valentino Rossi c’è oggi, ci sarà sempre e c’è sempre stato. A Misano, il “Dottore” ha accecato tutti con la sua classe e con una moto, la Yamaha, finalmente tornata ai livelli di un tempo. Ha letteralmente fatto mangiare la polvere a tutti gli altri motociclisti, grazie a un’accelerazione, avvenuta ai danni del suo compagno di squadra Lorenzo che, dal terzo giro in poi, non ha potuto far altro che vedere la moto numero 46 allontanarsi sempre più. Avete presente quando un bambino, comodamente seduto su una potente berlina, vi saluta facendo ciao-ciao con la manina durante un sorpasso in autostrada? Ecco, Rossi si è comportato alla stessa maniera senza, ovviamente, il cordiale gesto.

Il pilota di Tavullia, così, ha fatto registrare record su record su un circuito, quello di sammarinese, adatto alle caratteristiche di uno che intende sempre andare forte senza troppi grattacapi. Il già citato Jorge Lorenzo ha tagliato il traguardo con 2″ di ritardo rispetto al suo compagno di squadra, facendo capire che oggi, qualunque pilota, non poteva far altro che inchinarsi allo strapotere di Valentino Rossi. E lui, il 35enne marchigiano che non vinceva una gara dal 29 giugno 2013 in quel di Assen, (circuito che con Rossi ha un feeling particolare e viceversa) ha battuto tutti facilmente. Ma oggi Rossi doveva vincere, era scritto nelle stelle.

Il circuito di San Marino, infatti, è stato intitolato a Marco Simoncelli, tragicamente morto qualche anno fa. Il ‘Sic’, amico fraterno di Rossi avrà esultato con i suoi capelli ricci, anche perchè, come spiega “Vale”: “Avere una coppa con il numero 58 – ha dichiarato Rossi – e aver vinto qui a Misano sulla sua pista è una cosa unica nel suo genere, ma il Sic, per noi che lo abbiamo amato, è molto di più di una semplice dedica”.