Foto tratta dal video (pagina Facebook ufficiale MotoGP)

Mi sarebbe piaciuto scrivere di una gara straordinaria, di accelerazioni mozzafiato e di un podio tutto italiano. Niente di tutto questo, purtroppo, per un gesto che ritenere inqualificabile è un eufemismo. Il Gran Premio di Sepang, in Malesia, penultimo appuntamento del Mondiale MotoGP, ha invece fatto registrare colpi di scena, ma in negativo. Tralasciando questi particolari, andiamo a raccontare brevemente quello che è accaduto pochi minuti fa. Alla curva 14 dell’interessante tracciato, Valentino Rossi rifila un calcio sulla moto di Marc Marquez con l’intento di farlo cadere (cosa avvenuta tuttavia, con annesso ritiro). Si, avete capito bene: il pilota della Yamaha che butta sulla ghiaia il suo “collega” della Honda, protagonista di una gara che, diciamoci la verità, mirava solo a far perdere tempo al “Dottore”. Tutto questo mentre Pedrosa e Lorenzo volavano verso la prima e seconda posizione con distacchi quasi abissali.

Un brutto gesto quello di Valentino Rossi, senza dubbio, che rischia di compromettere tutto quello che è stato fatto fino a questo momento. Adesso, non per fare il moralista della situazione, ma il 46 della Yamaha con questo avvenimento ha gettato alle ortiche le simpatie di molti appassionati, ragazzi di tenera età che vedevano in lui il campione con la C maiuscola. Capisco l’adrenalina durante una gara, capisco un Mondiale combattuto sul filo del rasoio, ma non posso giustificare uno “scempio” antisportivo. E’ come se, il sottoscritto, mentre si sta recando a un importante appuntamento di lavoro, si trovasse davanti la classica auto che percorre la strada a 33 km/h. In quei casi cosa dovrei comportarmi? Scendere dal mio mezzo per buttare un calcio al veicolo guidato da un anziano uomo?

Il video prova la testata di Marquez a Rossi

Se mettiamo a confronto il GP della Malesia e le parole di Valentino Rossi, dette a fine gara, qualcosa non quadra. Il pilota della Yamaha, infatti, come riporta Repubblica.it, dice: “Alla curva 14 sono andato largo, poi non so Marc si è avvicinato troppo a me”. In quel dubbio, rappresentato dal “non so”, si racchiude tutta la confusione di Rossi che, come si vede dalla immagini, attenderebbe Marquez prima di “porgergli” un calcio alla carena della Honda. C’è da dire, per dovere di cronaca, che lo spagnolo non è parso veloce come nelle precedenti gare, facendo innervosire Rossi con manovre azzardate e con alcuni contatti al limite del regolamento.

#SepangClash – #MalaysianGP

#SepangClash!

Posted by MotoGP on Domenica 25 ottobre 2015

Tutto ciò, comunque, non scagiona Valentino Rossi che, da persona affermata e abituata alle pressioni, non doveva reagire in tale maniera. Il “Dottore”, se andiamo a ritroso nel tempo, si è comportato come Michael Schumacher nel lontano 1997. Il tedesco della Ferrari, in testa al Mondiale con 1 punto di vantaggio su Jacques Villeneuve, durante l’ultimo Gran Premio della stagione, corso a Jerez de la Frontera, in Spagna, tentò di spingere fuori il pilota della Williams-Renault senza riuscirvi. Per quell’azione, Schumacher perse il titolo iridato oltre ad essere costretto al ritiro e squalificato dalla FIA. Anche in quel caso, troppi moralizzatori dissero la loro, ma la sportività ci deve essere sempre, nello sport come nella vita. Reagire in malo modo non è sinonimo di campione leggendario, anche perchè Rossi è “caduto” nella trappola di Marquez, che voleva proprio questo.

Adesso, con il GP di Valencia ancora da correre, Rossi ha 7 punti di vantaggio su Lorenzo, frutto del secondo posto ottenuto dallo spagnolo e dalla sua terza posizione. Potrà anche vincere il Mondiale con una gara straordinaria, perchè è nelle sue corde, ma nessuno potrà dimenticare il gesto antisportivo di quest’oggi. Intanto, la Race Direction, dopo tutto quello che è accaduto, ha inflitto tre punti di penalità accessoria a Rossi che partirà, così, dall’ultima posizione durante l’ultimo GP della stagione. La Yamaha presenterà, comunque, appello.

Intanto, Rossi “minaccia” di non partire per Valencia.

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