Foto: nextquotidiano.it

La giustizia italiana, si sa, registra delle falle clamorose che non fanno altro che danneggiare i cittadini onesti che, ogni giorno, subiscono delle vere e proprio vessazioni. Il caso che vede protagonista un benzinaio di Pavia e una donna della stessa città lombarda sta facendo discutere tanto. Ma facciamo chiarezza e raccontiamo i fatti.

La donna in questione, alla guida della sua bella automobile, il 28 agosto del 2012 si era recata a un distributore di carburante per fare rifornimento al proprio mezzo. Dopo il cosiddetto pieno di benzina (ben 121,48 euro) però, la stessa automobilista non pagava perché sprovvista di denaro, tanto da firmare una dichiarazione scritta nei confronti del gestore. Malgrado questo documento, che avrebbe dovuto fungere da garanzia per l’immediato pagamento, il benzinaio in questione non ha ricevuto nemmeno 1 euro dalla donna, con quest’ultima processata con l’accusa di insolvenza fraudolenta.

Ed è qui che viene il bello: il giudice del Tribunale di Pavia ha assolto la donna grazie alla nuova norma del 2 aprile, basata sulla”particolare tenuità del fatto”. Stando alle ricostruzioni della procura, la donna aveva chiarito al gestore dell’area di servizio di essersi accorta di non possedere soldi con sé solo dopo aver fatto rifornimento, e non prima. Dunque, la signora è stata assolta in virtù del DL 28 del 16 marzo, entrato in vigore nel mese di aprile, che comprende la depenalizzazione dei reati minori.

E voi? Siete d’accordo con questa decisione? Fatecelo sapere attraverso il sottostante spazio commenti.