Ancora una volta, i cittadini sono danneggiati dai provvedimenti del Governo. Questa breve frase potrebbe essere registrata tranquillamente per svariati anni, anche perchè in Italia le cose non cambierebbero di tanto. Non parliamo dei problemi relativi alla disoccupazione, alla mancanza di un vero e proprio programma da seguire per uscire da una crisi economica che si fa sentire, ma del nuovo Codice della strada che, perdonate la franchezza, tanto immacolato non è. Ricordate le promesse relative all’ergastolo della patente per chi commette incidenti stradali, causando la morte di una o più persone, perchè sotto effetto di alcool o stupefacenti (cosa che avviene attualmente, ma solo dopo il secondo impatto provocato)? O, ad esempio, segnaletica più visibile su strade e autostrade? Bene, dimenticate le belle parole del politico di turno e tornate con i piedi per terra. I motivi? Li elenchiamo di seguito, perchè è giusto far conoscere la verità alla gente onesta.

Per la mancanza della necessaria copertura finanziaria, infatti, la Commissione Bilancio del Senato ha detto no a una serie di provvedimenti che andavano ad aiutare, in un certo senso, i cittadini italiani. Dunque, sempre per la medesima e inutile giustificazione, è stato bocciato il già menzionato ergastolo della patente, con tutti i rischi del caso, ma non solo. Il Senato ha fatto una pericolosa marcia indietro anche: per un nuovo progetto delle strade, che sarebbe servito a dare maggiore sicurezza a chi circola con un veicolo; per la creazione di un nuovo regolamento per i motocicli da far circolare sulle autostrade, con un abbassamento di cilindrata da 150 a 120 cc.

E poi, ancora, sempre l’istituzione ha bocciato, altresì, la creazione di più posti auto per le donne in gravidanza e il potenziamento del trasporto pubblico. Pensate, nemmeno chi trasporta bambini con massimo due anni di età, può usufruire di posti auto necessari per chi ha difficoltà a trovare un parcheggio, malgrado abbia con se una creatura di pochi mesi. Parere negativo per le targhe da affiggere alle biciclette e per le scatole nere. Secondo i politici italiani, non servono.

La perla finale, però, è riservata al mancato riconoscimento di Carpooling e Uber, due sistemi che farebbero comodo per una serie di motivi, in primis quella relativa all’inquinamento ambientale. Facendo un passo indietro, ecco la definizione delle parole citate in precedenza. Il Carpooling “indica una modalità di trasporto che consiste nella condivisione di automobili private tra un gruppo di persone, con il fine principale di ridurre i costi del trasporto. È uno degli ambiti di intervento della cosiddetta mobilità sostenibile”. Uber, invece, è un servizio che favorisce chi possiede un’auto non età minore agli otto anni, chi ha la patente da tre, chi è “pulito” dal punto di vista giudiziario e chi non si è mai reso protagonista di sospensioni della propria patente di guida. Insomma, un’app creata a San Francisco utile per chi vuole guadagnare, diventando un vero e proprio autista. Ma, su questa proposta, c’è il veto dei tassisti. Meglio non rischiare proteste.