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Ogni anno che passa, gli incidenti che vedono pedoni investiti da qualsiasi mezzo sulle strade, sono all’ordine del giorno, soprattutto nei pressi dei semafori. Episodi gravi o meno gravi stanno facendo alzare il livello di sicurezza per i cittadini che non usano l’auto, la moto o un altro veicolo. Di solito, quanto accade un avvenimento del genere, al pedone vittima dell’impatto, spetta un risarcimento deciso dai giudici, anche se non sempre è così. In quali casi? Vediamoli insieme.

QUANDO E’ PREVISTO IL RISARCIMENTO – l’indennizzo scatta nella maggior parte dei casi. Inoltre, il risarcimento è previsto anche nel caso del pedone che attraversa la strada fuori dalle strisce pedonali o senza vedere eventuali veicoli in arrivo. Infatti, stando alla Suprema Corte, l’automobilista in questione deve altresì intuire possibili comportamenti irregolari degli altri utenti nei confronti delle norme che disciplinano il Codice della strada.

QUANDO NON E’ PREVISTO IL RISARCIMENTO – se l’automobilista dimostra di aver tenuto un comportamento esemplare, aver rispettato le leggi del Codice della strada, aver cercato fino all’ultimo secondo di schivare il pedone (evitando così l’impatto), oppure se fa capire che il cittadino a piedi ha sbagliato con il suo atteggiamento imprudente, non deve pagare nessun indennizzo. Lo ha deciso la Cassazione (sentenza n. 12721 del 19.06.2015), che si è espressa su un caso avvenuto alcuni giorni fa e che ha visto protagonisti una donna e un automobilista. La donna a piedi nei pressi di un semaforo, infatti, dapprima aveva fatto finta di attraversare la strada con la luce rossa, per poi correre allo scatto del semaforo verde. L’automobilista in questione, pur facendo tutto il possibile, non ha potuto evitare l’urto con il pedone. In questo caso, la donna ha torto perché ha tenuto una condotta insolita e imponderabile, difficilmente decifrabile da chi era alla guida del mezzo.