Fonte: motorionline.com

Nel corso degli ultimi anni, il mondo dell’automotive è andato incontro ad un fenomeno di aggregazione massiccio e, per certi versi, irripetibile: sono sorti gruppi sempre più grandi, allo scopo di instaurare sinergie volte alla riduzione dei costi e all’aumento dei profitti. La crisi economica abbattutasi sull’industria alla fine degli anni zero ha poi accelerato se possibile il processo, portando alla formazione di joint venture o di veri e propri gruppi.

Caso emblematico (e quasi da manuale, in virtù dei buoni risultati ottenuti) è quello rappresentato da Fiat-Chrysler: il gruppo ormai conosciuto come FCA gode di buona salute e sta lanciando una buona offensiva in termini di nuovi modelli. Tuttavia Sergio Marchionne non ha mai fatto mistero di essere alla ricerca di un ulteriore partner, e dopo un sonoro due di picche ricevute da GM sembra avere trovato terreno fertile nella vecchia Europa.

A margine della presentazione dei nuovi furgoni di media gamma, l’amministratore delegato di PSA (gruppo Peugeot-Citroen) Carlos Tavares si è detto aperto sull’argomento anche per ipotesi di consolidamento , sebbene non ci siano ancora discussioni in corso con Marchionne. Il CEO del gruppo francese ha poi ribadito come progetti di questo tipo debbano generare le massime sinergie, per entrambe le parti coinvolti. PSA ha fatto ritorno ai profitti dopo un periodo di rosso, e si dice adesso nelle giuste condizioni per ipotesi di cooperazione. Cooperazione che peraltro non sarebbe una novità assoluta: i due gruppi hanno già collaborato in passato nel settore dei veicoli commerciali.