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Il Codice della Strada si sa, è inflessibile sotto alcuni aspetti. La sospensione della patente di guida è uno di questi, con importanti novità che arrivano dopo una sentenza della Cassazione. Il giudice di legittimità di ultima istanza delle sentenze emesse dalla magistratura ordinaria, ovvero il cosiddetto terzo ed ultimo grado di giudizio, ha recentemente deciso che il “blocco” della patente riguarda anche quelle persone che usano un veicolo tutti i giorni per recarsi sul proprio posto di lavoro.

Secondo la Cassazione, come riporta il sito laleggepertutti.it, tale provvedimento non si contrappone con i principi della Costituzione relativi al diritto al lavoro per tutti. Dunque, per chi ha avuto questo “inconveniente”, nessuna speranza per riavere la patente prima del previsto. Il discorso, invece, cambia per tutti quei cittadini che hanno subito il fermo del mezzo da parte di Equitalia. In questo caso, l’automobilista moroso per continuare ad usare il proprio veicolo, dovrà dimostrare di avere un posto di lavoro dipendente.

Con queste decisioni, la legge è chiara: meglio salvaguardare la sicurezza di tutti i cittadini, anzichè “donare” nuovamente la patente di guida a chi, ad esempio, è stato beccato in stato di ebbrezza. Il lavoro è importante, ma la vita dell’automobilista in questione e delle altre persone è più importante. Dunque, fate attenzione e guidate sempre con prudenza e responsabilità.