Doveva essere la domenica a tinte rosse, lo è stata per metà. A rovinare i piani a Davide Giugliano, ci pensano i soliti guastafeste in sella alle ZX-10R, Jonathan Rea e Tom Sykes, che si piazzano sui gradini più alti del podio del circuito di Imola. Primo il leader del Mondiale Superbike, secondo il suo comapagno, amico-nemico, che ha provato a piazzare le ruote davanti al nordirlandese senza riuscirci, Davide Giugliano e la sua Ducati Panigale devono rinunciare alla vittoria in questo quinto turno del Mondiale Superbike.

Ma quello che fa ben sperare in casa Ducati è la caparbietà del pilota italiano che, davanti al pubblico di casa, ha dato prova della sua grande tenacia e della voglia di tornare al più presto nei posti alti della classifica che gli spettano da inizio anno, se quell’infortunio in Australia non gli avesse messo i bastoni tra le ruote, chissà, forse a quest’ora era lì a lottare con le Kawasaki.

Davide Giugliano sulla Ducati Panigale
Davide Giugliano sulla Ducati Panigale

Per il 28enne nordirlandese si tratta della vittoria numero 22 in carriera, la 65ª per la marca di Akashi. Il 25enne romano, al rientro con la Ducati 86 giorni dopo il terribile incidente nel precampionato in Australia, ha portato a casa il massimo, cioè il terzo posto, al termine della gara disputata in due parti per lo stop necessario per soccorrere lo spagnolo David Salom, finito in infermeria con frattura del radio e polso del braccio sinistro e una contusione al gomito.
Rea e Giugliano i personaggi di maggior rilievo in gara 1 ad Imola: spinto dal gran pubblico di Imola Davide Giugliano è scattato alla perfezione dalla pole lasciandosi dietro le Kawasaki per dieci dei diciannove passaggi previsti. “Sapevo che avrei sofferto alla distanza, non mi sono allenato per tre mesi, non avevo più forza e dovevo solo portare il podio a casa” ha poi ammesso. Quando è uscita la bandiera rossa il ducatista era stato appena superato in rapida successione da Tom Sykes e lo stesso Rea.

Già, bandiera rossa, cosa più unica che rara in Superbike. Dopo la caduta di Salom la gara è ripartita con lo stesso schieramento dei nove giri precedenti. Al secondo start però Giugliano è stato bruciato dalle due verdi di Sykes e Rea e nello spazio di pochi giri, sei, per un totale di 18 km, la sfida si è risolta in casa, con Rea che ha avuto la meglio su Sykes nonostante il record di velocità sul giro in pista.
Giugliano ci riproverà in Gara 2: appuntamento alle 13:10 ad Imola, sperando che il cielo cambi tinta, il rosso al posto del verde, Ducati al posto di Kawasaki. In fondo, Italians do it better.
QUESTO L’ORDINE D’ARRIVO DI GARA 1:
1. Jonathan Rea GBR Kawasaki Racing ZX-10R 6 laps
2. Tom Sykes GBR Kawasaki Racing ZX-10R +0.482s
3. Davide Giugliano ITA Aruba.it Racing Ducati 1199R +3.945s
4. Leon Haslam GBR Red Devils Roma Aprilia RSV4 +7.455s
5. Sylvain Guintoli FRA PATA Honda CBR1000RR +11.925s
6. Ayrton Badovini ITA BMW Italia S1000RR +12.074s
7. Leandro Mercado ARG Barni Ducati 1199R +12.789s
8. Matteo Baiocco ITA Althea Ducati 1199R +13.712s
9. Michael van der Mark NED PATA Honda CBR1000RR +13.863s
10. Michel Fabrizio ITA Althea Ducati 1199R +14.637s
11. Roman Ramos ESP GO Eleven Kawasaki ZX-10R+16.990s
12. Alex Lowes GBR Voltcom Crescent Suzuki GSX-R1000 +21.123s
13. Santiago Barragan ESP Grillini Kawasaki ZX-10R +32.443s
14. Christophe Ponsson FRA Pedercini Kawasaki ZX-10R +32.977s
15. Imre Toth HUN Team Toth BMW S1000RR +39.711
16. Gabor Rizmayer HUN Team Toth BMW S1000RR +40.821/b>
RT. Leon Camier GBR MV Agusta F4 RR 3 laps