Spettacolo doveva essere e spettacolo è stato ad Assen, dove i bolidi della Superbike si sfidavano per il terzo appuntamento stagionale. Protagonista numero uno della giornata è stata la pioggia che, dopo aver condizionato fortemente le qualifiche di ieri, oggi ha regalato una giornata “spezzatino”, causando la sospensione di gara 2 causa un nubifragio epico. Dalla trappola che il meteo ha messo tra le sue ruote esce pressoché indenne Tom Sykes: il campione del mondo in carica, chiudendo secondo e quarto nelle due gare, mantiene la leadership iridata davanti a Guintoli e all’altra Kawasaki di Baz.

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Guintoli torna a timbrare il cartellino

Gara 1 si corre in condizioni di asciutto, anche se nuvole minacciose si addensano sopra il circuito olandese. In partenza l’Aprilia di Guintoli è un fulmine, scavalca il poleman Loris Baz e si lancia in una corsa solitaria. La prima sorpresa la offre la Ducati di Davide Giugliano, protagonista di uno spettacolare incidente fortunatamente senza conseguenze fisiche per il pilota italiano. Mentre l’Aprilia di Guintoli vola in testa, quella di Melandri fa una fatica tremenda (il ravennate chiuderà sesto senza infamia e senza lode a 25 ” dal compagno di team). Dietro intanto Sykes, scrolattosi di dosso la compagnia di Rea e di Baz, si lancia a suon di giri veloci alla caccia del leader francese.

Ma proprio mentre l’aggancio appare una questioni di attimi, ecco il colpo di scena: la EBR di Geoff May perde dell’olio in pista, rendendola scivolosa. L’organizzazione, preso atto della cosa, non può che dichiarare finita la gara a 5 giri dal termine per pista scivolosa. A beneficiarne in primis è Guintoli, che torna a vincere due mesi dopo Philip Island, davanti a Sykes e Rea, che precede di un soffio l’altra Kawasaki di Baz. Settimo Davies con l’unica Ducati ufficiale rimasta in pista.

Gara bagnata, gara fortunata per Rea

Le premesse di gara 2 non sono delle migliori: sul circuito di Assen, infatti, inizia a scendere la pioggia. I piloti decidono comunque di partire e sul bagnato è ancora Guintoli a dettare il ritmo, dimostrando di averne di più. Ma proprio il francese, con un atto di grande coraggio dato che era in testa, alza il braccio per sospendere la gara, seguito da tutti i suoi colleghi: la pioggia è ormai troppo intensa e la visibilità ridottissima. Dopo numerose verifiche effettuate anche dai piloti a bordo della Safety Car, si decide di correre comunque gara 2, seppure in forma ridotta (saranno solo 10 i giri da percorrere).

Si riparte con le stesse posizioni ottenute in qualifica, e il più lesto in partenza è Jonathan Rea, su Honda. Dietro il britannico si piazzano le due Aprilia di Guintoli e Melandri. Proprio il francese, ancora una volta il più veloce sul bagnato, scivola al terzo giro compromettendo un sicuro podio. Dal nulla sbuca, a questo punto, la Suzuki di Lowes, mentre per la terza piazza è un derby tutto italiano tra Giugliano e Melandri, con Sykes sornione in quinta piazza. Al penultimo giro, con le prime due posizioni ormai congelate, Melandri prova il tutto per tutto nel tentativo di superare la Ducati di Giugliano ma va dritto, chiudendo la sua gara nelle retrovie.

Rea si aggiudica così la sua prima gara stagionale, chiudendo davanti a Lowes e all’ottimo Davide Giugliano (molto bene nonostante la caduta in gara 1) risalendo al quarto posto mondiale a -19 da Tom Sykes, che tutto sommato esce indenne dalle trappole di Assen. Deluso un Melandri incapace ancora di sfruttare il notevole potenziale della sua Aprilia. L’appuntamento è tra 2 settimane ad Imola: chissà che l’aria di casa non faccia cogliere finalmente una vittoria ai portacolori di casa nostra.