Il problema sta per essere risolto, o quasi. Le targhe per i veicoli, la cui produzione è stata bloccata dal Poligrafico di Stato, ubicato a Foggia, a breve potranno essere nuovamente “montate” sui nuovi mezzi. Nei giorni scorsi vi avevamo parlato della grottesca situazione, delle lamentele da parte dell’Unasca (Unione nazionale autoscuole e studi di consulenza automobilistica) con relative polemiche che hanno creato, ancora una volta, disagi a chi ha deciso di acquistare un veicolo nuovo di zecca. A gettare acqua sul fuoco su questa particolare vicenda, ci ha pensato il direttore generale della Motorizzazione civile, Maurizio Vitelli che, come riporta ilfattoquotidiano.it, dichiara: “A fine anno la Motorizzazione fa una richiesta al Ministero dell’Economia indicando il fabbisogno di targhe per l’anno successivo, indicando quante ne serviranno, e dove, sulla scorta delle nostre proiezioni statistiche”.

“Se poi nel corso dell’anno -afferma Vitelli- si registra una variazione, la Motorizzazione si affretta a scrivere al Ministero per modificare la richiesta. In questi giorni, come spesso accade a inizio anno, qualche ufficio sta effettivamente entrando in sofferenza, ma da mercoledì prossimo le consegne di nuove targhe saranno ripristinate. Il Ministero dell’Economia ha ragione a imporre la produzione in base alla reale necessità in modo da evitare gli sprechi. Basterebbe un semplice accorgimento, come quello di creare una piccola scorta di targhe per coprire le accelerazioni del mercato e i tempi morti creati dallo scambio di carte”.

Quest’ultima proposta eliminerebbe il grattacapo relativo alla mancanza di una vera e propria scorta di targhe, ma non risolverebbe quello del costo. Pensate, per una targa da apporre su un mezzo, un cittadino italiano è “costretto” a pagare 40,60 euro. Il doppio rispetto agli altri Paesi europei.