Fonte: epamioanninon.wordpress.com

L’obiettivo per Dicembre 2015 era quello di superare Toyota come leader mondiale di vendite nel settore auto, invece in queste ore il sogno di Volkswagen si sta trasformando in un incubo e l’incubo potrebbe diventare un buco nero per l’auto in generale.

Al centro della crisi la solita Europa ormai abituata a balzi negativi dall’oggi al domani, in continua lotta con i mercati mondiali che spingono contro la moneta e l’idea, oggi più astratta che mai, degli Stati Uniti di Europa.

11 milioni di auto probabilmente coinvolte, inchieste in tutto il globo, già avviate le procedure per quelle in Italia, Sud Corea e Usa, pronta quella europea. Parliamo delle vetture con motorizzazione diesel di Volkswagen, i famosi TDI “puliti” come li definiscono a Wolfsburg. Sembra infatti che i dati di laboratorio riguardo le emissioni di Diossido di Azoto negli Stati Uniti siano stati truccati, mentre nessun problema per il momento risulta a livello europeo e degli altri paesi dove è presente il gruppo, visto che le norme antinquinamento sono molto meno restrittive rispetto a quelle USA.

Le conseguenze non si sono fatte attendere e in Borsa in soli due giorni sono stati bruciati oltre 24 miliardi di euro, cifra che non vuole arrestarsi anzi già oggi altre case come Psa (Peugeot-Citroèn), Daimler (Mercedes-Benz), Bmw e FCA hanno registrato perdite enormi, tanto da far descrivere ad alcuni uno scenario apocalittico.

Il settore automobilistico, comprendendo non solo le fabbriche ma anche la rete vendita e riparazione di concessionari ed officine, è una delle principali arterie dell’economia dei nostri Paesi e una crisi così grande potrebbe portare a perdita di posti di lavoro, calo dei consumi e conseguente flessione del Pil sia a livello nazionale che internazionale, costringendo così i governi a nuove manovre a sostegno del settore. Non è un caso ad esempio che negli anni più bui della crisi in Italia proprio il settore automobilistico era uno di quelli che segnava perdite maggiori e preoccupanti.

Niente panico però perchè il Governo tedesco, per alcuni a conoscenza dello scandalo già da molti mesi, sta spingendo per far vuotare il sacco ai vertici di Volkswagen, tanto che in giornata sono previste le dimissioni del numero uno del gruppo. L’obiettivo è quello di arrestare la picchiata dei mercati spinti dalla sfiducia sul settore automobilistico e limitare i danni economici che quindi ne derivano prima che sia troppo tardi.