Il Takata-gate continua, anzi assume contorni surreali. Dopo l’allargamento del richiamo a 34 milioni di auto (dalle 17 iniziali), ora si scopre che 400 mila vetture già passate per le officine dovranno subire un nuovo intervento di sostituzione degli airbag. La “maledizione” dei cuscini difettosi, insomma, continua.

La scoperta è stata fatta dalla Reuters, secondo cui 400 mila dei quattro milioni di veicoli già richiamati negli Usa dovranno essere controllati una seconda volta. In sostanza, una parte dei nuovi cuscini forniti da Takata usano un “wafer di propellente a forma di ala di pipistrello” a sua volta “potenzialmente difettoso”: le fonti dell’agenzia provengono dall’azienda giapponese e dalla Nhtsa, l’agenzia governativa Usa per la sicurezza stradale. A questo dato, già da solo inquietante, si aggiunge un’ulteriore assenza di certezze: stando al report, infatti, solo 500 mila dei 4 milioni di veicoli richiamati sarebbero indicati come “sicuri” al 100%, lasciando quindi “dubbi” sui rimanenti.

I Costruttori che hanno montato gli airbag Takata sono undici, tra cui FCA, Ford, BMW, Toyota, Nissan e soprattutto Honda, la Casa più esposta. Secondo alcuni esperti, i 34 milioni di veicoli potenzialmente interessati dai difetti rappresentano una sovrastima prudenziale, ma la Nhtsa sottolinea che ora la priorità è l’identificazione di quelli con parti di ricambio già sostituite e ancora “a rischio”. Dal 2008, i richiami sono stati 53 milioni: secondo i report ufficiali, l’esplosione troppo violenta dei cuscini sarebbe in grado di scagliare frammenti potenzialmente letali verso il volto dei passeggeri. Le morti finora collegate ai difetti sono sei, i ferimenti “centinaia”. Le campagne di richiamo continuano a essere aggiornate, ma per ora la confusione regna sovrana.