La pandemia ha sconvolto non solo l’Italia ma tutto il resto del globo. Diversi settori sono stati colpiti, tra questi c’è sicuramente quello delle automobili. Infatti, tutto il comparto auto ha subito grosse perdite dall’inizio della diffusione del Covid-19. Da alcuni dati diffusi dalla motorizzazione è risultato che a marzo 2020 sono state immatricolate soltanto 28.326 automobili, quindi c’è stato un notevole calo dell’85.42% rispetto a marzo 2019.

La crisi nel settore è stata inaspettata. Non c’è stata soltanto una perdita di clientela, quindi dal punto di vista della domanda, ma anche dal punto di vista dell’offerta. Infatti, molte fabbriche hanno dovuto dare priorità alla produzione per altri tipi di settori, come quello farmaceutico, o dei sistemi di sicurezza. A seguito del “cambio di priorità” da parte del Paese anche il comparto delle automobili è di conseguenza entrato in affanno.

Per gli italiani, quando tutto il mondo ed anche la Nazione erano fermi, le priorità d’acquisto si sono spostate verso beni di prima necessità. Il desiderio di acquistare una vettura si è fatto quindi sempre più remoto, ed ecco perché la domanda è iniziata a calare vertiginosamente e, a catena, ha trascinato con sé anche l’offerta.

Essendo praticamente impossibile fare progetti a lungo termine, il settore dell’auto ha dovuto riadattarsi e capire come avrebbe potuto risollevarsi. Salvifico è stato lo sguardo alla Cina, Paese colpito pochi mesi prima rispetto all’Italia, e quindi già entrato nel ciclo critico delle vendite di auto.

Si apprende dal continente asiatico che, prima della pandemia, solo il 34% della popolazione sceglieva di utilizzare un’auto privata, successivamente il dato è salito al 66% a causa della paura di contagiarsi sui mezzi pubblici. Quindi, potremmo dire che il Covid ha rimodulato le ragioni dell’acquisto di una macchina; sul podio c’è la motivazione principale: “ridurre la probabilità di contagio”, circa il 77% ha espresso questa preferenza; al secondo posto si posiziona la motivazione della “necessità familiare” con il 51% e, infine, è dilagata la motivazione della “mancanza di fiducia nei trasporti pubblici”, circa il 50%.

È proprio con questi dati che si è avuta la conferma del cambio di acquisto da parte degli italiani. Queste percentuali, infatti, sono strettamente legate al mercato delle auto usate. Nel marzo 2020, nel mese più critico per la nazione, sono state immatricolate 28.326 automobili, in calo dell’85,42% rispetto allo stesso mese del 2019. Il mercato delle auto usate invece ha visto 142.230 trasferimenti di proprietà registrando un calo del 62,33% anno su anno. Fra le 171.556 automobili vendute nel marzo 2020, ben l’83,49% erano auto di seconda mano.

I venditori del settore, non potendo più svolgere il proprio lavoro con le stesse modalità utilizzate prima del covid, si sono adattati alla situazione e, per esigenza, hanno iniziato a fare consulenza online per non fermare del tutto l’ingranaggio del settore e per arginare, dove possibile, le perdite. Infatti, hanno iniziato via telefono o via computer a fornire le informazioni necessarie all’acquisto. Per il cliente è stato possibile ottenere risposte riguardo alla valutazione dei prezzi, al confronto di modelli e a come stimare l’importo da pagare per la propria assicurazione auto.

L’usato di seconda mano come speranza di ripartenza?

Nonostante il settore si sia fermato forzatamente, da notare come sia la domanda e sia l’offerta abbiano ottenuto delle stangate, è inevitabile constatare però come il reparto delle auto usate abbia tenuto duro e non sia crollato del tutto rispetto alle immatricolazioni. Infatti, ci sono ottime probabilità che questo filone riesca a risollevarsi più velocemente rispetto ad altri rami nel settore che potrebbero metterci leggermente più tempo perché più affaticati.

Il vasto e variegato mondo dell’usato potrebbe realmente trainare e risollevare tutto il settore automobilistico, l’interesse verso una macchina di seconda mano ha iniziato a far gola a molti. È una scelta che apporta benefici sia in termini economici e quindi di risparmio per il cliente e sia in termini di vendita per il settore in generale.