Foto: sbknews.it

La polemica Sarri-Mancini, con Marc Marquez sullo sfondo. No, non stiamo impazzendo per scrivere clamorose ipotesi di complotto ai danni di uno o dell’altro. Semplicemente, ripensando al recente passato, vorremmo approfondire una questione che ci sta più a cuore: i moralisti presenti in Italia. Sono quelle persone che si indignano per qualsiasi cosa accaduta nella società, senza fare niente, criticando a più non posso l’autore del gesto “incriminato” solo per sentirsi importanti.

La querelle che sta vedendo protagonista Maurizio Sarri, allenatore del Napoli, insieme a Roberto Mancini, trainer dell’Inter, è veramente schifosa. E lo affermiamo da persone neutre, che non intendono trattare per sempre questa inutile polemica nata nella tarda serata dello scorso martedì. Ne abbiamo sentite e lette di tutti i colori, condividendo, in parte, solo qualche articolo. Poi, però, ripensando al passato, un dubbio ha preso il sopravvento nella nostra testa.

Ricordate l’episodio dello scorso Mondiale MotoGP a Sepang? Si, quello con Valentino Rossi e Marc Marquez, attori principali del duello più controverso della storia relativa al Motomondiale. Bene, tante teorie, più o meno valide e poi l’attacco di Dagospia al pilota spagnolo. Il noto portale, sempre più famoso per il gossip, il 29 ottobre 2015, quindi pochi giorni dopo il GP della Malesia, scrisse testualmente: Nell’ambiente machista del motociclismo sono tante le voci che vorrebbero il bel Marc poco sensibile al fascino della gnocca. Un noto professionista spagnolo del settore ci ha raccontato di quanto i piloti approfittino dell’abbondanza di “pelo” femminile che circola attorno al loro mondo. Ma del giovane Marc ci dice che è quasi infastidito dalle numerose avances di cui è oggetto. E di amori e passioni Marc ne ha anche altre. Sappiamo che ama uscire con i suoi amici, che nella sua comitiva storica ci sono due ragazzi gay dichiarati e che più di qualche volta pare sia stato avvistato uscire da un noto locale “gay friendly” a Barcellona. I giornali spagnoli non hanno mai scritto che Marc sia gay. D’altronde è assurdo che nel 2015 possa ancora far scandalo l’omosessualità di qualcuno”.

Insomma, il sito diretto da Roberto D’Agostino, malgrado l’ultima frase “buonista” del pezzo, ipotizzava una presunta omosessualità di Marc Marquez che, tuttavia non replicò per evitare di alzare ancora di più dei polveroni (non scrisse “frocio£, ma il senso è quello ndr). In quel periodo, dove la maggior parte dell’Italia tifava Valentino Rossi, nessuno si alzò dal tavolo dell’incoerenza per “difendere” il numero 93 della Honda. Tutta un’altra storia, se vediamo la reazione di molti alla parola “frocio” e/o” finocchio” che sarebbe stata proferita da Maurizio Sarri a Roberto Mancini.

La verità è una sola: nel 2016 è inammissibile che parole di questo genere siano usate per offendere. E non parlate di omofobia perché non c’entra assolutamente nulla. In Italia, infatti, tutti i problemi, dai più piccoli ai più grandi, vengono gettati sempre in pasto alla caciara, con tutte le conseguenze del caso.