Luca Cordero di Montezemolo e Sergio Marchionne

Come primo pezzo sui motori non poteva capitarmi cosa più impegnativa di questa. Ferrari-Montezemolo-Marchionne-Formula 1. Io, che amo il rombo di un propulsore, però non posso che parlare della querelle relativa alla “Rossa”, ormai divenuta opaco amaranto negli ultimi anni.
Pensate, come ci ricorda Sergio Marchionne Ad di Fiat Chrysler che controlla il “Cavallino Rampante” per il 90%, la Ferrari non vince un Mondiale da sei anni. Troppo tempo è passato dall’ultimo trionfo targato Kimi Raikkonen, dunque ci vuole una svolta con la S maiuscola e nel vero senso della parola. In questi giorni, poi, Luca Cordero di Montezemolo, numero uno Ferrari, è al centro di vari rumors che lo vogliono lontano dalla scuderia di Maranello.

Rumors, indiscrezioni, comunque, smentite a metà dal diretto interessato e dai vertici Fiat che, in cuor loro, stanno veramente pensando a uno storico cambio della guardia. Ai dubbi dei tanti tifosi della “Rossa”, si aggiungono le parole piene di incertezze del già citato Sergio Marchionne che, a margine del Workshop Ambrosetti a Cernobbio, ha affermato: «Montezemolo non uscirà di scena, anche se tutti sono utili ma nessuno è indispensabile. La Ferrari ha la fortuna di avere due grandi piloti come Alonso e Raikkonen. Tuttavia fa male vederla partire tra il settimo e il tredicesimo posto».

Parole eloquenti, che fanno trasparire una certa delusione anche alla luce degli ultimi risultati stagionali ottenuti e dopo il Gran Premio di Monza, gara nella quale il “Cavallino” è diventato un puledro di media velocità. Battute a parte, che ci stanno per sdrammatizzare, si è chiaramente capito un concetto: la Ferrari a breve, molto probabilmente a fine anno, saluterà Luca Cordero di Montezemolo dopo 23 anni di “onorata carriera”. Per lui fatale la pessima gestione dal 2007 in poi. Che dire, si chiude un’era per la Ferrari, ma forse è meglio così. In fondo, prima o poi si doveva cambiare, no?