Fonte: autoblog.it

C’è grande fermento, nel settore automotive, intorno alla definizione del futuro della mobilità: tra motorizzazioni alternative, guida autonoma e metodi innovativi di pensare l’uso dell’automobile, i prossimi cinque anni porteranno, secondo il presidente di General Motors Daniel Ammann, più cambiamenti nella mobilità di quanti non ce ne siano stati negli ultimi cinquant’anni. Proprio General Motors, uno dei Big Three dell’industria automobilistica statunitense, che controlla tra gli altri Opel e Chevrolet, ha annunciato l’investimento di ben 500 milioni di dollari in Lyft, compagnia principale rivale di Uber, vero e proprio caso degli ultimi anni.

L’investimento arriva alla metà dell’ultimo round di finanziamenti di Lyft, attualmente valutata ben 5.5 miliardi di dollari. Per GM l’investimento ricopre un significato importante: il gruppo non sembra spaventato dalla possibilità che foraggiare un servizio di auto con conducente possa ridurre le vendite di veture nuove, quanto piuttosto vede quest’occasione come un modo per entrare in un settore in forte crescita. Infatti, al di là dell’investimento, si cela un accordo per lo sviluppo congiunto di una rete on demand di auto senza conducente, fronte sul quale si sono impegnati di recente anche Google, Tesla e Uber. GM mostra dunque di volere prendere parte ad un massiccio processo di cambiamento, con il presidente di Lyft, John Zimmer, che ovviamente è dello stesso avviso del gruppo statunitense: questi ha infatti affermato che la strategia per le auto senza conducente passa attraverso una rete, non attraverso il possesso personale dell’automobile.

Ancora non possiamo sbilanciarci sulla ricezione da parte del pubblico di questa mole di cambiamenti imminenti, ma un dato appare evidente: in un modo o nell’altro, stiamo per dire addio al modo in cui interpretiamo e viviamo l’auto e la mobilità stessa.