Fonte: www.greengomoving.it

Arriva una buona notizia per il portafogli di tutti gli italiani: l’aumento delle accise sui carburanti previsto per il primo Ottobre è stato bloccato. Il provvedimento, il secondo a pochi mesi da un precedente blocco, è stato deciso dal consiglio dei ministri e verrà inserito in un decreto legge contenente “misure urgenti in materia di finanza pubblica”.

Il ritocco all’insù dei prezzi alla pompa previsto per l’1 Ottobre faceva parte di una delle tante clausole di salvaguardia previste dai vari provvedimenti in materia di economia e finanza che vengono approvati dal susseguirsi dei vari governi: in questo caso, si trattava di una norma varata dal governo Renzi che avrebbe permesso un maggiore controllo delle frodi sull’Iva (si tratta del cosiddetto “reverse charge“, per cui a versare l’Iva in alcuni casi non è il compratore ma il venditore). In questo modo, il governo pensava di recuperare circa 728 milioni di euro.

Tuttavia la norma è stata bocciata dalla Commissione Europea: per questo motivo doveva scattare l’aumento delle tasse sulla benzina. Il governo ha però deciso all’ultimo momento di provvedere diversamente a sanare il buco creato dalla bocciatura del reverse charge: i fondi verranno recuperati dai proventi generati dal rientro dei capitali esteri. Una decisione di buon senso, volta a salvaguardare in questo caso il consumatore italiano, che si trova vessato da accise sulla benzina tra le più alte d’Europa.