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Guidare una vettura con il cellulare in mano non è più sinonimo di multa. Si, avete capito bene dopo una recente sentenza del Giudice di Pace di Perugia che chiarisce i dubbi su questa norma. Tuttavia, per dovere di cronaca, raccontiamo i fatti che vede protagonista una donna, multata per essere stata beccata al cellulare mentre era alla guida della sua auto.

La signora in questione, nell’occasione, aveva presentato ricorso proprio perchè era “impegnata” in una telefonata importante con la clinica nella quale era ricoverata la nonna che, in quei minuti, stava peggiorando dal punto di vista della salute. Il Giudice di Pace di Perugia, così, ha “spiazzato” tutti con la sua sentenza, collegandosi a quanto afferma la Cassazione. Come scrive testualmente il portale laleggepertutti.it, “la stessa Cassazione ha spiegato che “lo stato di necessità previsto dalla legge come causa di esclusione della responsabilità è ravvisabile solo in presenza dei requisiti richiesti dal codice penale”. Questi requisiti sono:

– un pericolo imminente: la persona, in questo caso al cellulare mentre guida, può comportarsi in questo modo perchè ha necessità di salvare la propria vita o quella degli altri.

– il pericolo non deve essere stato volontariamente causato dall’agente.

– il pericolo non deve essere evitabile. Esempio: il cittadino in questione ha dovuto fare per forza commettere l’azione illecita, perchè unica via d’uscita per schivare il pericolo.

– l’azione illecita deve essere sempre comporata al pericolo.

Ovviamente, tutto ciò deve essere dimostrato con la presenza di documentazioni che affermano quanto dichiarato dal cittadino protagonista del ricorso.

Sempre dal sito laleggepertutti.it, ecco la sentenza del Giudice di Pace di Perugia:

“È orientamento giurisprudenziale costante che, anche in materia di infrazioni amministrative, perché sussista lo stato di necessità come causa di esclusione della responsabilità devono ricorrere nella fattispecie l’effettiva situazione di un pericolo imminente; il danno grave alla persona; l’azione lesiva agiatamente necessaria per salvare sé od altri senza tuttavia che ci sia per il trasgressore la possibilità di compiere un’azione alternativa lecita. (Nella fattispecie, è stata riconosciuta l’esimente dello stato di necessità nella condotta dell’automobilista consistita nell’aver risposto –mentre era alla guida dell’autovettura- a telefono cellulare alla casa di cura ove era ricoverata la nonna del ricorrente in gravissime condizioni, che comunicava l’intervenuto decesso della donna: il Gdp ha ritenuto che i ricorrenti avessero fornito la prova relativa alla sussistenza degli elementi costitutivi dell’invocato stato di necessità, producendo in giudizio la documentazione medica attestante il decesso della nonna della ricorrente)”.