Sette distributori su dieci sono irregolari. E’ quanto esce da un’ispezione della Guardia di Finanza su 1600 strutture controllate. Ben il 75% di queste infatti sono irregolari e unendo il calcolo al prezzo molto alto del carburante è normale ci sia indignazione.

La principale frode riguarda la qualità della benzina erogata poi la quantità, visto che nel serbatoio viene messa meno benzina di quanta riportata nella colonnina.
Nonostante adesso il prezzo sembra essersi assestato su cifre un pò meno da capogiro, è comunque inaccettabile che ancora incidano delle accise vecchissime, perfino riguardanti il finanziamento della guerra in Etiopia degli anni ’30 o della crisi nel canale di Suez degli anni ’50.

Ogni automobilista è a conoscenza del “rischio” che corre quando fa benzina, per una truffa che sembra essere diventata quasi un’usanza da cui è impossibile tirarsi indietro.
Quando si fa rifornimento bisogna controllare se c’è corrispondenza tra i prezzi esposti sul cartellone a margine della carreggiata e quanto appare sul display della colonnina; non bisogna distrarsi durante il rifornimento, posizionandosi con l’auto in modo tale da vedere bene il display. Poi c’è il problema della qualità, un trucco può essere verificare se, in caso di pieno, l’erogazione di benzina è maggiore rispetto alla capienza del proprio serbatoio.

E’ consigliato affidarsi sempre a distributori lungo i circuiti ufficiali se in viaggio, invece nella propria città, proprio come il medico, scegliere la propria pompa di fiducia.
Inutile ricordare di presentare denuncia all’autorità competenti per ogni irregolarità riscontrata, per verificare e favorire un servizio migliore a tutti i viaggiatori.