Il campionato 2015 di Formula 1 è partito senza sorprese con Lewis Hamilton e Nico Rosberg a monopolizzare la scena. Ed è per questo che la Red Bull ha aperto una nuova crociata politica che dovrà portare ad una sorta di “balance of performance” a tutela della competitività di tutti gli iscritti alla gara.

Alla fine della gara di Melbourne, Chris Horner, team principal della Red Bull Racing, aveva espresso i primi malumori: “Quando eravamo noi a dominare, la FIA è sempre intervenuta per riequilibrare la situazione: ricordo i doppi diffusori, gli scarichi soffianti, le regole sulle mappature cambiate a stagione in corso. La FIA ha sempre agito così, anche quando a dominare erano Williams e Ferrari, per evitare situazioni imbarazzanti. Non ce l’ho con Mercedes, ma gare come quella di oggi fanno male alla Formula 1, perché si corre su più livelli”.

Poi è intervenuto il braccio destro di Mateschitz, proprietario di Red Bull e Toro Rosso, affermando che si potrebbe anche valutare il ritiro dalla F1 se le regole non cambieranno: “Valuteremo nuovamente la situazione più in là, come ogni anno, verificando costi ed entrate. Se fossimo completamente insoddisfatti, allora potremmo anche pensare a un’uscita dalla Formula 1. Il rischio è che Mateschitz perda la sua passione per il Circus”.

Torna sul tavolo la carta del ritiro per attirare l’attenzione e cercare di cambiare le regole tecniche. In passato lo aveva fatto anche la Mercedes. “Le regole non sono comprensibili, sono troppo complicate e troppo costose. Volevamo anche noi una riduzione dei costi, ma non sta andando così. Un designer come Newey viene ridimensionato, queste regole uccidono lo sport“.

Dalla parte della Scuderia ex campione del mondo anche il patron della Formula 1 Bernie Ecclestone che ha aperto al cambiamento e ad un’indagine FIA i cui responsi si sapranno nei prossimi giorni.