Dici Mercedes e pensi… design, comfort, rombo dei motori. In una parola: mito. La casa motoristica tedesca è stata recentemente sotto i riflettori per la vittoria, in Formula 1, dell’ottavo titolo del mondiale costruttori. Un traguardo importante che ha visto, tuttavia, la clamorosa sconfitta del favorito Hamilton, battuto dall’olandese Max Verstappen all’ultimo Gran Premio, quello di Abu Dhabi, alla guida della Red Bull, seconda nella classifica dei costruttori.

Ma quali sono le origini della Mercedes, o meglio, della Mercedes-Benz? Ne parliamo in questo articolo, alla scoperta di una delle storie più appassionanti nell’ambito dei motori. Capace ancora oggi, come abbiamo visto, di non fermarsi, in Formula 1 ma anche nel mercato motoristico, grazie alle vetture innovative.

Indice:

La fondazione della Mercedes-Benz

Correva l’anno 1886 quando l’ingegnere tedesco Karl Benz faceva la storia realizzando una delle scoperte più rivoluzionarie: l’automobile con il motore a scoppio. Un’invenzione che ha cambiato la vita delle persone in maniera epocale.

Bisogna, tuttavia, attendere altri 40 anni perché si verifichi la fondazione della celebre casa motoristica, la quale avviene nel 1926 in seguito alla fusione tra Daimler-Motoren-Gesellschaft e Bez & Cie, nel gruppo Daimler Benz, con il nome ufficiale Mercedes-Benz.

Il nome Mercedes era stato fino a quel momento utilizzato esclusivamente dalla Daimler e trae origine da Mercedes Jellinek, la figlia dell’importatore Daimler nella cittadina francese di Nizza Emil Jellinek, il quale nel 1898 scelse il nome Mercedes per le vendite nel Paese d’Oltralpe, decisamente più semplice da ricordare del complesso, anche da scrivere correttamente, Daimler-Motoren-Gesellschaft.

La storia della Mercedes-Benz ha dovuto fare i conti con le difficili condizioni che attraversava negli anni Venti del Novecento la Germania, quelle della Grande Depressione, ma riuscì a cavarsela alla guida di un genio dell’automobilismo, Ferdinand Porsche, sostituito poi nel 1929 da Hans Nibel.

L’epoca del Nazionalsocialismo e della Seconda Guerra Mondiale

La Mercedes-Benz, come tutte le case produttrici di automobili, ha tratto giovamento dall’avvento del Nazionalsocialismo. Il Fuhrer, infatti, spingeva per una motorizzazione di massa nella Germania, creando condizioni di tassazione vantaggiose per le case produttrici. Da qui l’importante sviluppo della Mercedes-Benz, la quale nel 1934 realizza anche il primo successo in ambito sportivo, una vocazione presente fin dalle origini, dal momento che la Daimler produceva all’inizio proprio vetture da corsa.

Durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale il marchio tedesco ha visto convertire la sua produzione in funzione degli scopi bellici. Nel 1944 il bombardamento di gran parte degli stabilimenti, caduti sotto le bombe alleate, porta danni importanti alla casa produttrice tedesca.

La rinascita nel Dopoguerra

Nel Secondo Dopoguerra l’azienda viene ricostruita in un’ottica esclusivamente commerciale. Non mancano i modelli fin da subito di successo ma bisogna attendere gli anni Sessanta e Settanta per quelli davvero di successo, capaci di definire il design per cui la Mercedes-Benz è famosa ancora oggi, come la Spider SL, la 300 SD e ancora di più la Classe G.

Un’ascesa che non ha conosciuto ostacoli nel corso degli anni ma solo conferme, complici i successi nelle diverse competizioni sportive, su tutte la Formula 1. Tra i modelli oggi più interessanti segnaliamo, solo per citarne alcuni, Mercedes-Benz Classe A e la linea EQC che vede la realizzazione del primo SUV elettrico della Casa della Stella.

Una cosa è certa: Mercedes-Benz è un marchio, oggi come ieri, in grado di far sognare gli automobilisti. Siamo sicuri: saprà stupirci ancora negli anni a venire.