Angelo Sticchi Damiani, presidente dell'Aci (Aci.it)

Angelo Sticchi Damiani scende in campo. No, questa volta non c’entra la querelle relativa al bollo sulle auto storiche, ma sono le revisioni false il motivo della lamentela. Infatti, dopo gli ultimi accertamenti di “controlli” fasulli, che hanno portato all’accertamento di 4000 veicoli revisionati in maniera troppo “leggera” (con software illegali) e alla quindicesima denuncia a un uomo di 63 anni, per aver guidato senza patente, con 6 auto e 3 scooter a lui intestati, il numero uno dell’ACI, alcuni giorni fa, ha sbottato pesantemente. “Bastano questi due fatti di cronaca, nell’arco di 24 ore – ha affermato Sticchi Damiani – per evidenziare le carenze nella normativa, nei controlli e nel sistema sanzionatorio. Carenze che pregiudicano gli standard di sicurezza della mobilità: prima di parlare di inasprimento delle pene, crediamo vadano risolte queste emergenze”. Per la cronaca, i 4000 mezzi in questione, dovranno ripetere l’iter di controllo.

“Siamo di fronte a problemi strutturali – spiega il numero uno dell’Automobil Club d’Italia – ed è evidente il fil rouge che lega questi episodi eclatanti: a fronte del susseguirsi di casi gravissimi per la sicurezza stradale, pur in presenza di una lunga serie di denunce, troppo spesso si riesce a trovare il modo di non dare un seguito concreto alle sanzioni previste sulla carta”.

Chi rilascia il tagliando di revisione, malgrado il veicolo mostri dei problemi tecnici, commette reato di falso ideologico, disciplinato dal Codice Penale. Dunque, più attenzione e meno leggerezza nei controlli perchè la sicurezza è importante, nonostante il costo molto alto per una revisione di un mezzo.